La voce degli operatori: "Tunisia ancora strategica"

I tour operator italiani sembrano non disdegnare l'idea di credere nuovamente nella Tunisia, riappropriandosi di una destinazione facile da vendere in adv. "La Tunisia è ancora strategica - ha rimarcato Stefania Mandurino, coordinatrice Federturismo Travel -. Le basi ci sono, le strutture sono di alto livello. Bisogna, quindi, ripartire al più presto con il business".

Una ripartenza che sembra, tuttavia, chiedere impegno elevato ma anche una dose di coraggio. Secondo Enzo Carella, vicepresidente Ventaglio Spa, sarebbe mancata l'energia per investire di nuovo. "Eppure, escludere un prodotto così è un po' come tagliarsi un piede - ha ironizzato -. Se investi quando c'è rischio alto, sai che puoi raggiungere risultati più alti. E io ho voluto investire adesso".

Rimettersi in gioco anche se i tempi per agire sono brevi. "Anche gli albergatori tunisini, d'altronde, hanno iniziato a guardare oltre i confini italiani - ha osservato Carella -, e, nel contempo, gli operatori di altri mercati hanno continuato a investire, al punto che noi non troviamo più grandi spazi".

Ottimismo, invece, dai ricettivisti tunisini: "Ora si gettano le basi - ha affermato Mohmed Ouali, chef d'agence Zied Voyages, Hammamet -. Prima del 2018 non sarebbe facile raggiungere obiettivi importanti. Gli operatori italiani hanno bisogno di prepararsi bene".

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