Agenzie, t.o. e rimborsiSentenza della discordia

“Meritiamo l’estinzione”. È lapidario il commento di un agente di viaggi sulla pagina Facebook di TTG Italia alla notizia della sentenza depositata dal Tribunale di Roma che prevede una responsabilità contrattuale da parte del tour operator organizzatore del viaggio nel caso di una coppia che è stata costretta a cambiare camera per aver trovato in quella a loro assegnata un insetto.

Secondo il giudice, il t.o. è stato ritenuto responsabile in quanto tenuto a far sì che “tutti gli alloggi offerti dalle strutture da esso utilizzate non presentino inconvenienti”.

Ma le agenzie non ci stanno, e fioccano i commenti dai più caustici ai più dettagliati, su una vicenda che rischia di aprire un capitolo tutt’altro che facile da gestire.

“Ma il buon senso del giudice autore di questa sentenza- scempio quanto disagio crea ai vari t. o. che d'ora in poi si vedranno chiamati in causa per i ‘millemila’ insetti che magicamente verranno ritrovati d' ora in avanti nelle camere – sbotta Angela Schena, banconista della Agintour di Monopoli -. La coppia in questione cosa ha trovato in camera tanto da doverla abbandonare, un super ragno dal veleno letale proveniente dall'Amazzonia?” si chiede.

Perché il tema che sottolineano le agenzie è uno di quelli difficili da valutare. “Quindi, se prendo il primo insetto che passa e lo butto in camera, mi garantisco un rimborso del 10%. Chi mai proverà che sia stato io a buttarlo?” si domanda Alessandro Brignoli, della filiale Uvet di Bergamo, che poi spiega: “Chi prova effettivamente che non ci siano le corrette condizioni igieniche?”.

I clienti, secondo le agenzie, non sempre sono così corretti nei confronti di chi organizza il viaggio. “È una sentenza incommentabile – dice Francesca Tortora, direttore tecnico di agenzia a Caserta -. Chiunque potrebbe prendere un insetto e buttarlo in camera. Anni fa un collega in Tunisia beccò una famiglia con bimbi a buttare sabbia nella vasca idromassaggio con il padre fiero che faceva fotografie per mostrare l’acqua torbida all’agenzia e diceva: “Dai che abbiamo le ferie pagate per l'anno prossimo”.

Insomma, il rischio che alcuni clienti facciano i “furbetti” esiste. E non solo sull’igiene delle strutture. Fra gli agenti l’ironia prende il sopravvento e c’è chi prevede che arriverà chi: “chiederà i danni da stress emotivo perché vede la palma allungarsi nel mare rendendosi conto che le sue foglie non toccheranno mai le onde”.

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