Costa Crociere,la via cinese per crescere in Asia

Allargare il mercato con navi ‘tailor made’ e un'offerta dal tocco italiano, che risponda all’evoluzione della domanda dei viaggiatori cinesi. A diversi anni di distanza dal quel 2006 che segnò il debutto di Costa Crociere sul mercato asiatico, il Gruppo punta sulla personalizzazione estrema e sul made in Italy per consolidare la sua presenza. In un’intervista al Sole 24 Ore, Michael Thamm, amministratore delegato del Gruppo Costa Crociere e di Carnival Asia, traccia le nuove strategie, volte a conquistare un cliente sempre più interessato alle crociere made in Italy e disposto a trascorrere più tempo a bordo delle navi. “Stiamo assistendo a un graduale sviluppo della domanda verso viaggi più lunghi e stiamo cercando di lavorare su questo”, spiega Thammm.

L’impegno del Gruppo muove perciò nell’ottica “di ampliare il nostro business in quello che diventerà un mercato di riferimento”. Primo tassello l’introduzione, nel 2020, di Costa Venezia (e della sua gemella), “progettata - racconta Thamm - pensando al cliente cinese, senza dimenticare il vero fattore chiave del successo di Costa Crociere in Cina: l’Italia. Le nostre navi sono ambasciatrici delle bellezze, dell’eleganza e dell’ospitalità italiane Costa Venezia valorizzerà ulteriormente questo posizionamento, a partire dal design degli interni, omaggio appunto a Venezia”.

Un'esperienza iperpersonalizzata
L’impegno muove quindi su un’esperienza iperpersonalizzata. “Per soddisfare i gusti dei cinesi dobbiamo offrire loro anche cibo e intrattenimento in linea con i loro desideri”, spiega il manager.

Muove in quest’ottica anche l’annuncio della joint venture tra Carnival e Cssc, per la creazione di un marchio cinese con navi realizzate in Cina. “Con questa partnership ci assicuriamo un ruolo ancora più forte nello sviluppo del settore”.

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