Burgio, Alpitour: “Il fallimento Thomas Cook danneggia tutti i tour operator”

“È una pessima notizia per tutto il comparto”. Non ha dubbi Gabriele Burgio, presidente del Gruppo Alpitour, nell’analizzare la situazione del tour operating all’indomani del fallimento di Thomas Cook.

“Il sistema inizierà a percepire che il nostro è un business a rischio e quindi le banche chiederanno maggiori garanzie, così come gli hotel. È un problema che coinvolge tutto il settore”.

Secondo Burgio, il crack dell’operatore ha origini anche esogene. “Si sono assommati una serie di fattori negativi – dice il presidente -. Da una parte l’aumento dei prezzi degli hotel in Spagna, che è da sempre un mercato fortissimo per il bacino britannico, e che ha ridotto i margini del t.o.; dall’altra, la perdita di valore della sterlina, che ha molto rallentato il mercato dei viaggi in Gran Bretagna”.

E ancora una serie di fallimenti, come quello di Monarch, che hanno contribuito a ridurre le frequenze del volato. “Senza parlare di Condor, che non è mai riuscita ad uscire dalla sua inefficienza e ha danneggiato il business complessivo di Thomas Cook “ aggiunge Burgio.

Ultimi, ma non ultimi, la forza del mercato online in Gran Bretagna “che potrebbe essere stata sottovalutata” e un azionariato con troppi interessi differenti, che hanno fatto saltare  il tavolo nel momento di difficoltà.

“Davvero spiace vedere questa fine dopo 176 anni di storia” conclude amaramente il presidente.

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