L’intervista del direttoreDanilo Curzi: “Ripartiremo”

"Adesso ci vuole ragionevolezza e una punta di cuore”. Danilo Curzi, amministratore delegato di Idee per Viaggiare, arriva da un weekend di lavoro, di riprotezioni e mille altre operazioni diverse. Quello che fino a ieri sembrava impossibile oggi va affrontato con lucidità.

Non è facile restare lucidi in queste fasi. Destinazioni chiuse, agenzie al telefono e clienti che vogliono essere rimborsati. Quanto è difficile Curzi?
Stiamo affrontando situazioni uniche che non hanno riferimenti con il passato. Adesso siamo alle prese con il piano di contenimento di quanto abbiamo generato nei mesi scorsi. Le cancellazioni non sono così alte e operiamo con il massimo del buonsenso.

State lavorando su quali alternative?
Riprotezione, anche se non è sempre semplice. E poi, in seconda battuta, collaboriamo con agenzie e clienti per posticipare il viaggio. Stiamo notando grande collaborazione da parte di tutti.

Pentito di aver scritto quel post sui social critico verso le prime chiusure di Mauritius?
Normalmente ci si arrabbia quando si tiene a qualcosa. Non sono una persona che scrive tantissimo, ma la vicenda è stata mal gestita. Comprendo che l'isola debba essere tutelata, ma quel modo caotico non mi è piaciuto. Non sono pentito, perché nei modi sono stato carino...

Ogni giorno cambiano le cose, disposizioni nuove. Riesce a pensare all’estate?
Si tratta di azioni nuove con le agenzie schiacciate da mille richieste e tutti con il dubbio sulle date. Quando finirà tutto questo? Spero di poter riprogrammare l’estate al più presto.

Diventa impossibile rivedere anche le previsioni. L’inizio di anno prometteva bene?
Solo a gennaio le vendite stavano aumentando del 22 per cento. Ora, se tutto riparte, tra qualche mese possiamo riparlarne. Siamo un’azienda solida con 140 dipendenti. ma speriamo si riparta in tempi ragionevoli. Stiamo lavorando per tutelare tutte le persone che lavorano con noi. Però sono relativamente tranquillo.

In che senso tranquillo?
Tutto questo non dipende da scelte aziendali sbagliate, ma da qualcosa che è più grande di noi.

Sembrava che la crisi del 2001 fosse insuperabile e invece…
Vero, ora è tutto diverso. Oggi abbiamo una comunicazione violenta, sia in positivo sia in negativo. Tutti sono raggiunti in un attimo. Ma risorgeremo ancora una volta.

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