Last minute e prezzi:la sfida dell'outgoing raccontata dal ceo di Mappamondo

La voglia di ripartire? Sicuramente c’è, e il clima più freddo contribuisce a far tornare d’attualità le mete a medio e lungo raggio. Ma… “Ma perché prenotare oggi una vacanza futura, vista la situazione sanitaria ancora incerta e visto il blocco che di fatto permane agli spostamenti verso le destinazioni extraeuropee? Tanto più che non c’è il rischio di non trovare posto anche prenotando sotto data”.

Pericolo last minute
Andrea Mele (nella foto), ceo di Mappamondo, segnala l’urgenza di intervenire sull’obbligo di quarantena al rientro in Italia dai viaggi nelle mete extraeuropee, magari riducendone la durata. “La tendenza alle prenotazioni last minute diventerà l’abitudine se non si interviene facendo chiarezza sulla situazione sanitaria e dando maggiori certezze ai viaggiatori. In questo senso, grande è l’attesa del nuovo Dpcm, che dovrebbe essere varato dopo il 7 ottobre e che potrebbe portare all’attivazione di corridoi con paesi già di fatto aperti”.

Prezzi in flessione
Connesso al discorso del last minute c’è anche quello della dinamica dei prezzi: “I fornitori hanno bisogno di fare cassa ed è in atto una revisione continua dei prezzi per cercare di rendere l’offerta più appetibile per i viaggiatori ancora incerti. Malgrado i maggiori costi dovuti alla sanificazione e alla ridotta capienza delle strutture, i prezzi in questa fase non possono che essere rivisti al ribasso, con un grande lavoro di aggiustamento messo in atto da parte di noi t.o.”.
Anche i voucher del resto non stanno muovendo i numeri: “Anche chi li possiede, preferisce stare alla finestra e aspettare le decisioni governative, tanto più che ha la garanzia di vederli rimborsati nel caso non vengano utilizzati entro 18 mesi”.

Novità Arabia Saudita
E le destinazioni? “Qualche apertura sarebbe possibile, magari verso Dubai o le Maldive. Ma come t.o. preferisco non mettere in pista alcuna iniziativa promozionale per spingere le prenotazioni su queste mete fino a quando non saranno effettivamente vendibili e fruibili serenamente da parte della clientela”.
Se al momento, di fatto, è quindi tutto ancora fermo, Mele non perde tuttavia la speranza nel futuro e conferma ufficialmente l’ingresso dal 1 gennaio dell’Arabia Saudita fra le destinazioni programmate.

Farsi trovare pronti
Un segnale di ripartenza, anche se, avverte il manager, “Quando, finalmente, tornerà la domanda, dovremo farci trovare preparati. Noi, i vettori aerei, le catene alberghiere. E se la capacità si sarà ridotta per la  scomparsa di alcuni attori o il taglio dell’offerta, se la concorrenza sarà diminuita, potremmo aspettarci anche un innalzamento dei prezzi”.

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