Priante, Unwto: “Al turismo serve una programmazione a lungo termine”

Entrate perse per 1,1 trilioni di dollari, 100-120 milioni di posti di lavoro a rischio e una contrazione del Pil globale di oltre 2 trilioni di dollari. Senza contare il calo del 72 per cento di arrivi turistici internazionali, con l’Italia che ha perso il 58 per cento nei primi dieci mesi del 2020. Questo il conto impietoso presentato dal Covid al settore del turismo a livello mondiale secondo le cifre presentate da Alessandra Priante (nella foto), director Regional Department for Europe Unwto, intervenuta all’evento digitale 'Intelligenza Artificiale, Blockchain, Big Data: quali prospettive per la valorizzazione del territorio?', organizzato da VisitPiemonte.

“I dati sono la base delle strategie, soprattutto in un momento come questo - ha sottolineato Priante -. È quindi un dovere principale sostenere, attraverso la marketing intelligence, tutto il mondo del turismo”.

Una mappa per la ripresa
Le cifre presentate sono schiaccianti “anche rispetto ai peggiori anni di crisi per il settore mondiale dei viaggi - ha rilevato Priante -. Cifre che scontano un anno di chiusure dovute a scelte indotte, necessarie, inevitabili. La linea di vita del turismo si è praticamente azzerata”.

Ma la rappresentate dell’Unwto ha anche sottolineato come sia indispensabile un supporto alle imprese, in special modo le pmi, tra le più colpite sul piano economico e quindi più svantaggiate anche nella ripartenza. “In un’ottica di ripresa è necessario fare quello che il turismo ha come vocazione: programmare! Gestire l’immediato è quasi impossibile, quindi noi puntiamo a supportare una programmazione del futuro, basata sulla formazione e su una visione a lungo termine”.

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