L’intervista del direttore Costa: ‘Piani confermati’

I piani non cambiano. Malgrado la fase di incertezza Costa Crociere riconferma strategie e investimenti, sperando in una progressione della aperture.

Carlo Schiavon (nella foto), country manager Italia di Costa Crociere, dalla sede della compagnia a Genova, spiega a TTG Italia il periodo e sottolinea che “al momento abbiamo 4 navi in acqua e riconfermiamo le rotte. Però è chiaro che siamo pronti a rivedere la programmazione di fronte all’ennesimo alert o decisioni governative. Ormai siamo allenati ai cambiamenti”.
In questa intervista, il manager parla di capienza ridotta delle navi e del conto economico che deve inevitabilmente soffrire a fronte di normative restringenti.

Schiavon, state andando incontro a un autunno difficile?
Viviamo ormai una fase lunghissima di incertezza. Sappiamo che le vendite di settembre stanno andando bene, ma non possiamo sbilanciarci oltre. Sono cambiati i tempi delle prenotazioni e anche per le crociere si lavora all’ultimo.

Alcuni competitor hanno introdotto l’obbligo vaccinale per salire a bordo. Lo valutate anche voi?
Per il momento manteniamo la nostra impostazione che prevede sia Green pass sia tampone e chiaramente un ulteriore tampone a metà crociera. Le decisioni di altri sono lecite, non escludo di arrivare anche noi a questa iniziativa. Se costretti dalla situazione prenderemo tutte le precauzioni.

State valutando anche di modificare la programmazione all’estero?
Al momento tutto confermato, ma abbiamo alzato il livello di guardia per non farci cogliere impreparati. Con l’avanzamento dei piani di vaccinazione ci dovrebbe essere maggiore serenità per tutti. Ma le notizie che arrivano dai vari angoli del mondo lasciano sempre molti dubbi.

Come tutti viaggiate con capienza ridotta. Per il business crocieristico servono load factor elevati e negli ultimi 18 mesi il conto economico sta inviando segnali preoccupanti.
Questo è un tema che riguarda tutti gli operatori. Abbiamo capacità ridotte che variano dal 50 al 70% a seconda dell’unità e dell’itinerario. Chiaro che il conto economico risenta di questo momento. Poi con i protocolli sanitari in atto i costi sono aumentati in maniera sostanziale.

Come sta vivendo Carlo Schiavon questa fase?
Abbiamo sofferto tutti momenti particolari. La cosa che mi è pesata maggiormente è senza dubbio vedere tanta gente costretta a restare a casa in cassa integrazione con stipendi ridotti. Per non parlare di nostri partner commerciali in grande sofferenza sia umana sia finanziaria. Vorrei assistere a un periodo di rinascita dell’intero comparto, senza ascoltare ogni giorno notizie dolorose. (r.v.)

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