Astoi, l’appello: “Il Governo ricordi il turismo organizzato, più corridoi e ristori”

“Il Governo non dimentichi il turismo organizzato”. È l’appello che il presidente di Astoi Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya, rivolge all’Esecutivo in un’intervista ad Ansa.it.

Commentando i numeri di Federalberghi sul Ponte di Ognissanti, Ezhaya invita a mantenere alta l’attenzione sugli operatori outgoing. “Siamo contenti che gli alberghi riprendano a lavorare, che le città d’arte tornino a riempirsi, il turismo è uno, non c’è una competizione e non c’è un dualismo tra ‘noi’ e ‘loro’. Ma - spiega - in questo momento anche per noi è determinante ripartire e per questo stiamo dialogando con il Ministero della Salute. Aspettiamo di vedere se si muove qualcosa, ma il famoso provvedimento che doveva rimuovere il divieto di viaggiare verso tutti i Paesi è stato riconfermato fino al 15 dicembre”. “Noi - continua - ci aspettavamo e ci auguravamo che venisse rimossa l’ordinanza che di fatto impedisce di considerare il turismo un giustificato motivo per spostarsi”.

Aumentare i corridoi
Ezhaya conferma, perciò, l’impegno dell’associazione per aumentare i corridoi, nonostante questi ultimi rappresentino solo “un antidoto alle limitazioni” e in alcuni casi non siano sufficienti a sostenere la piena ripresa del comparto. “Molti nostri operatori che fanno viaggi tailor made sul lungo raggio su queste destinazioni non possono fare molto, però l’8 novembre dovremmo ricominciare a lavorare sugli Usa e questo può dare una buona spinta”.

Il nodo degli slot
Nell’intervista, il presidente di Astoi ribadisce la necessità di sostenere un comparto che, oltre a dover far fronte a “mesi e mesi di fatturato perso, posti di lavoro a rischio” e redditi fortemente compromessi da mesi di cassa integrazione, sta perdendo terreno sul piano internazionale, lasciando slot importanti ai competitor stranieri. “Oggi andare a comprare camere in Egitto, come in altre destinazioni, non è facile. L’Egitto è pieno di russi, tedeschi e inglesi. L’Italia, che è stata tanto al palo, fa fatica a recuperare. Non siamo un po’ ripartiti ma ci aspettiamo una reattività diversa da parte del Governo”.

Ristori
Governo che deve agire con urgenza anche sul fronte dei ristori. “Va bene siamo un po’ ripartiti, ma non dimentichiamo che per un anno siamo stati chiusi per decreto e questa cosa deve essere sanata, non si può evitare – sottolinea -. Va ristorato un danno enorme e non si possono fare orecchie da mercante”.

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