Astoi interviene sul caso Valtur

Con una lettera indirizzata al Governo, Astoi interviene sul caso Valtur. È il presidente dell'associazione dei tour operator, Roberto Corbella, a prendere la parola, avanzando dubbi e timori sull'intervento governativo nel salvataggio dell'azienda. "In questi ultimi mesi si sente parlare ripetutamente di possibili interventi dello Stato per ridare vita alla Valtur - scrive Corbella -, attraverso prestiti ponte e partecipazioni di capitale da parte di realtà statali o parastatali. Tali ipotetici interventi vengono giustificati attraverso motivazioni legate alla salvaguardia dei posti di lavoro e alla conservazione di un marchio storico".

Il ruolo dei commissari

E sulla corsa dei commissari straordinari verso la cessione degli asset dell'azienda, Corbella aggiunge: "Il compito dei commissari di Valtur, nominati nella logica di una "legge Marzano" applicata forse con un'eccessiva elasticità, è sicuramente, innanzitutto, quello di verificare la possibilità di cedere l'azienda, in tutto o in parte, a investitori privati, garantendone la continuità. I mesi trascorsi dovrebbero essere serviti, dunque, a verificare la concreta possibilità di trovare veri acquirenti interessati, anche perché la stagione estiva è alle porte. Se questo è avvenuto, bene e i migliori auguri di successo all'imprenditore che affronterà questa sfida. Qualora, però, i commissari non avessero trovato un vero acquirente, si astengano dall'inventare soluzioni nelle quali lo Stato, direttamente o indirettamente, si assume rischi d'impresa e si mette a fare l'operatore turistico".

Il monito al Governo
Il presidente di Astoi chiude la sua lettera lanciando un allarme sulle possibili conseguenze di aiuti statali a una singola azienda, a scapito dell'intero comparto. "A un Governo di professori e di esperti di antitrust non possono sfuggire le conseguenze perverse che aiuti di Stato, nei confronti di una singola azienda, possono causare a tutto il settore. Un aspetto sicuramente importante è, invece, quello di aiutare i lavoratori coinvolti in questa vicenda a trovare una valida collocazione laddove non si realizzi l'ipotizzata cessione dell'azienda; in questo caso, sicuramente, si potrebbero incentivare le assunzioni del personale, garantendo proporzionali sgravi fiscali che costerebbero comunque molto meno alle casse dello Stato". 

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