Modello low cost: prezzi e innovazione

Le difficoltà dell'economia da una parte, l'avanzata del low cost dall'altra: in mezzo le agenzie di viaggi e tutta la filiera del turismo, alle prese con i mutamenti dei consumi.

A TTG Incontri 2012 si prova a fare il punto della situazione, partendo da un dato di fatto: “Con la crisi le persone stanno più attente al prezzo - esordisce Fabio Cannavale, co-founder & executive president di Bravofly Group -: quindi bisogna cercare di offrire un prodotto buono a prezzi competitivi”.

Prodotti e prezzi, senza però dimenticare gli aspetti strategici: “La cultura del low cost va approfondita anche in termini di management – dice Andrea Cinosi, presidente di Assolowcost -, perché è uno dei modelli di business del futuro”. A fare la differenza nel modello low cost, rispetto a quello più tradizionale, è l'innovazione: un aspetto che “nel mondo delle agenzie di viaggi ultimamente è mancato, ma che le compagnie aeree low cost hanno saputo sfruttare, creando un sistema di ancillary revenue che porta redditività “ sottolinea Fabio Petroni, presidente di Terravision Group.

Con le conseguenti polemiche del caso perché, fa notare Cannavale, “chi cambia la catena del costo spesso viene demonizzato: ma la guerra ai costi ancillary delle low cost è una polemica inutile”. Parlare di filiera low cost significa però pensare anche alle barriere che la rendono di difficile attuazione: “E' un problema di governance e di incapacità di fare sistema”, commenta Cinosi.

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