Il grande salto di Air Dolomiti:nuovi aerei e raffica di assunzioni

Air Dolomiti scalda i motori e prepara il lancio di un intenso programma di crescita sul mercato italiano, che prenderà il via da inizio 2019.

Dopo le anticipazioni delle settimane scorse, quando il presidente e ceo Joerg Eberhart aveva fornito le prime indicazioni sugli investimenti sulla Penisola, voluti dal Gruppo Lufthansa per valorizzare la controllata, arrivano ora i primi dettagli. A partire dalla flotta: da gennaio del prossimo anno e fino al 2023 gli aerei passeranno dagli attuali 12 fino a un totale di 26. Una crescita che consentirà al vettore di aumentare in maniera importante il numero delle destinazioni servite.

L'Accademia
Il percorso sarà contemporaneamente accompagnato da un deciso programma di assunzioni che coinvolgeranno sia il personale navigante che di terra. Novità assoluta per l’Italia sarà anche la creazione di un’Accademia di volo che porterà proprio la firma di Air Dolomiti e sarà realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona, il Centro di addestramento per l’aviazione di Lufthansa e la European flight academy (Efa).

“Air Dolomiti sosterrà finanziariamente il programma con l’intenzione di trovare giovani motivati e capaci che colgano questa grande opportunità - evidenzia Eberhart - diventare piloti è un sogno che spesso rimane nel cassetto per ragioni economiche perché molto costoso ottenerne il brevetto. Io sono convinto che ci siano molti ragazzi e ragazze talentuosi che meritino un’opportunità”.

Tecnologia e dialogo con il trade
Il nuovo progetto va ad affiancarsi agli altri investimenti sul mercato italiano già messi in atto dalla compagnia per dialogare con il trade in maniera ancora più efficace e fare conoscere le peculiarità della compagnia. Un tema di cui ha parlato il videpresident commercial, marketing & network Paolo Sgaramella nel corso della tavola rotonda che si è tenuta a TTG Travel Experience e che è stata moderata dal direttore di TTG Remo Vangelista.

Non dobbiamo adattarci al modello delle low cost – ha sottolineato il manager -. Esistono ancora differenze, sta a noi rimarcarle, porle all’attenzione del trade e del mercato. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di farlo investendo milioni di euro in tecnologia. Questo è un processo appena iniziato, non ancora finito: siamo a metà del guado, anche gli agenti hanno colto la differenza e le opportunità”.

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