Trasporto aereo, le cifre: passo indietro di 21 anni

Neanche le previsioni più pessimistiche in piena pandemia potevano arrivare a pensare che le cifre finali di questo terribile 2020, per il trasporto aereo, sarebbero state così negative. La lieve ripresa estiva aveva un po’ illuso, ma poi la domanda è improvvisamente scomparsa, al contrario del virus, e il bilancio di fine anno dice una cosa su tutte: il settore è tornato indietro di 21 anni e i numeri sono quelli che si facevano registrare nel 1999.

L’analisi
A mettere nero su bianco la situazione, cifre alla mano, è la società specializzato nell’analisi dei dati dell’aviazione civile Cirium, che ogni anno rilascia i dati relativi al trasporto aereo mondiale. Dati che parlano di un calo dei voli anno su anno pari al 49 per cento, percentuale che sale al 67 se si prendono invece in esame i passeggeri trasportati. In termini assoluti questo significa che a fronte degli oltre 33 milioni di voli effettuati nel 2019, quest’anno ci si è fermati sotto i 17 milioni.

Rotte e aerei
A subire il tracollo più sensibile sono naturalmente stati i voli internazionali, solo tre milioni quest’anno, il 68 per cento in meno rispetto al 2019. Meglio (relativamente parlando) è invece andata al traffico domestico, sceso di 40 punti percentuali. Una tendenza che ha promosso l’A320 come aereo più utilizzato in assoluto con oltre 6 milioni di voli. Non a caso il modello Airbus è anche quello che ha il minor numero di aerei ‘pensionati’ dalle compagnie.

Southwest in vetta
E sul fronte dei singoli vettori, per conoscere chi ha effettuato più voli di tutto bisogna spostarsi negli Stati Uniti, dove la Southwest primeggia con 870mila voli, mentre in Europa Ryanair si ferma a 207mila. E sempre negli States si trova anche l’aeroporto più trafficato, Atlanta.

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