Piano nazionale degli aeroporti: 18 scali a rischio

Arriva finalmente al traguardo il piano nazionale degli aeroporti: il viceministro delle Infrastrutture, Mario Ciaccia, ha ricevuto da poco la versione definitiva dello strumento di programmazione infrastrutturale e ha confermato che il Governo lo adotterà in tempi brevi.

Questo quanto riporta Il Sole 24 Ore in un articolo nel quale ricostruisce i punti cardine del nuovo piano aeroportuale.
Sono stati individuati 42 scali che faranno parte della rete nazionale, divisi in 24 principali e 18 cosiddetti 'di servizio'. I 24 aeroporti principali vengono divisi in tre grandi hub intercontinentali (Fiumicino, Malpensa e Venezia), 13 'strategici' (Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Lamezia Terme, Linate, Napoli Capodichino, Palermo, Pisa, Torino) e otto 'primari' (Alghero, Brindisi, Ciampino, Olbia, Trapani, Treviso, Trieste e Verona).

I 18 scali catalogati dal piano come 'di servizio', evidenziando che rispondono prevalentemente a esigenze e fabbisogni di natura locale, sono invece Ancona, Aosta, Brescia, Bolzano, Comiso, Crotone, Cuneo, Foggia, Forlì, Lampedusa, Pantelleria, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rimini, Salerno, Taranto. Per questi la vita si farà un po' più complicata.

Se, infatti, è stato archiviato l'invito alla chiusura che si era ipotizzato in una prima fase di studio, per questi aeroporti è invece previsto un periodo di tempo di tre anni per verificare "condizioni di sostenibilità economiche che non prevedano trasferimenti di risorse pubbliche per la gestione" si legge nel piano.

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