Ultimo giro di valzer per i vettori

Itavia, Ati, Alpi Eagles, Air Italica e Azzurra Air. A cui si aggiungono Alinord, Avianova, CiaoFly, Cityfly, Club air. Ma solo per citarne alcune.

La lista delle compagnie aeree italiane che non esistono più e che hanno per qualche motivo sospeso le attività potrebbe allungarsi ancora. Quasi tutte realtà con pochi aeromobili in flotta, che hanno però in comune il fatto di non essere più operative.

Un’inchiesta pubblicata oggi da Il Fatto Quotidiano del Lunedì punta il dito contro il sistema del trasporto aereo tricolore, che soltanto nell’agosto 2012 ha visto l’ultima delle sue ‘vittime’ cadere sotto i colpi della crisi. La siciliana Wind Jet di Antonino Pulvirenti, per la quale tra l’altro, nei mesi scorsi, sono stati fatti anche grandi annunci di ripresa delle attività, senza che nei fatti nulla sia ancora stato sbloccato.

Tra le prospettive tracciate dal quotidiano, poi, l’incerto destino di Meridiana: il vettore dell’Aga Khan, secondo quanto ipotizza Il Fatto, potrebbe essere il prossimo a dover cessare l’operatività dei voli.

I conti della compagnia, del resto, hanno visto un 2012 archiviato con perdite per 180 milioni di euro e l’Aga Khan ha dovuto rimettere mano al portafogli per ridare ossigeno alle casse. In più, si aggiunge la rinuncia da parte dell’aerolinea basata a Olbia ad aderire al bando di continuità territoriale per la Sardegna su Cagliari e Alghero. Una scelta che in molti ritengono quantomeno anomala per un vettore che sembra pronto per il rilancio. E che ha nelle sue radici il nome di Alisarda.

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