Uvet acquisisce il 100% del t.o. torinese Settemari: ma non è tutto oro...

La notizia è che Settemari, il t.o. torinese che deve parte delle sue fortune al Mar Rosso (e dunque drammaticamente colpito dalla crisi egiziana), è stato acquisito al 100% dal Gruppo Uvet. “Non c'è uno scambio di carta: Uvet compra Settemari e per farlo utilizza linee di credito proprie e debito bancario” dichiara il presidente Luca Patanè, che glissa sul valore dell’operazione.

Finisce dopo 35 anni l’avventura imprenditoriale del fondatore Mario Roci, uomo solo al comando, che non a caso cede la propria azienda a un Gruppo, testuale, che “ha un leader chiaro, senza tanti soci”. Al generale plauso che l’operazione ha suscitato (sia per il salvataggio di un t.o. storico, che per l’integrazione verticale - ma stavolta guidata dalla distribuzione - che Uvet mette a segno), l’autore di questo blog esprime qualche sommesso dubbio. Quattro, per l’esattezza.

Primo, citando un t.o. che sta andando bene, Quality Group di Torino, il titolare Michele Serra evidenzia: “In realtà, c’era già stato un caso simile con Going/Bluvacanze. Certo, Settemari è un’azienda molto più strutturata e quindi questa è una storia tutta da scrivere”. Sarà, ma passare dalla distribuzione alla produzione è sempre un’incognita.

Secondo, da qualche anno Uvet è impegnata su svariati fronti, non tutti coerenti col core-business, vedi l’operazione incoming dalla Cina con il fondo Zhong Xin Investment, che Patanè racconta così: “I nostri cinesi sembrano un po' come quelli del Milan: hanno pagato un acconto e poi sono spariti. Noi abbiamo profuso un’energia pazzesca nella joint venture, ma il progetto langue e sull’Ebitda 2016 c’è un segno meno”. Mettere troppa carne al fuoco non sempre funziona.

Terzo, se a comprare un t.o. è un altro t.o. (vedi i casi Press Tours e Swan Tour di Alpitour, e Hotelplan/Turisanda di Eden) nessuno si lamenta. Ma se ad acquisire il t.o. è un network, allora le agenzie affiliate - soprattutto se indipendenti - qualche riserva potrebbero nutrirla. Vedasi con quanta cautela Gattinoni sta mettendo in piedi il prodotto in-house, senza praticamente dargli neanche un nome.

Infine, è da qualche anno che Uvet si occupa di prodotto col marchio UvetGO, nel quale hanno lavorato manager esperti come Enzo Carella e Stefano Colombo: la collocazione del tour operating (e quindi presumibilmente di Settemari) nella nuova Direzione Leisure, area dal 2016 presidiata da Piergiulio Donzelli ed Ezio Birondi induce a pensare che finora non siano state rose e fiori.

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