Viaggi di gruppo:
i motivi del ritorno

A volte ritornano. Se c’è una vera sorpresa nell’estate 2025 è la riscoperta dei viaggi di gruppo, ma in versione più evoluta, grazie all’affacciarsi sul mercato del turismo organizzato di una nuova fascia di clienti più consapevoli e informati, disposti a ricercare esperienze di valore da condividere e raccontare.

La conferma dell’affermarsi di un fenomeno, che ha iniziato a prendere forma dopo la paralisi della pandemia, arriva da più voci del tour operating e dal recente Osservatorio Astoi Confindustria, che ha rilevato una decisa impennata dei viaggi di gruppo accompagnati di 15-25 persone, orientati su destinazioni lontane, sia geograficamente che culturalmente, come il Giappone, il Messico o il Sudafrica.

La forte domanda sta portando gli operatori a rimettere rapidamente mano alle programmazioni. Tra questi Viaggi del Mappamondo, per cui i viaggi di gruppo sono un prodotto relativamente giovane. “Abbiamo iniziato a lavorare sulle partenze di gruppo qualche anno fa - spiega Daniele Fornari, direttore del prodotto di Viaggi del Mappamondo - però, di anno in anno, questo prodotto registra incrementi di vendite e fatturato importanti confermando un interesse crescente verso questa formula”.

Mai come in questo caso l’approccio tailor made risulta fondamentale. “Sono tutte proposte estremamente personalizzate sia nell’itinerario che nella selezione dei servizi, con tanti accorgimenti che riescono a dare al viaggio tanta esclusività, come nel caso dei ristoranti, a cui dedichiamo sempre un’attenzione particolare selezionando location ricercate, autentiche e mai classiche - rivela Fornari -. Cerchiamo di trovare insomma, unicità che caratterizzano il viaggio e lo differenziano da tutte le altre proposte sul mercato. Nella maggior parte dei casi è previsto l’accompagnatore Mappamondo dall’Italia e questo senza dubbio fa la differenza considerato che si tratta sempre di personale con una grande esperienza sulla destinazione”.

Il valore dell’esperienza

Si paga per la qualità, ma soprattutto per il valore dell’esperienza, meglio ancora se a contatto diretto con la natura e con la cultura locale. Del resto, a quanti sarà capitato di vedere l’ultimo adventure game targato Sky ‘Money Road’, al di là dell’obiettivo del gioco e del discusso finale, non sarà sfuggito di sentire da più concorrenti rimarcare quanto il valore dell’esperienza e della condivisione con gli altri membri del gruppo di momenti irripetibili fosse quasi più importante della ricompensa finale, il vero valore aggiunto del viaggio. Bene, specchio dei tempi. E il fattore ‘condivisione’, in particolare, rappresenta per il viaggiatore un’occasione di stringere legami nuovi e duraturi. Non è un caso che proprio su questo elemento si fondi il business model e l’ascesa di WeRoad, che recentemente ha siglato un’importante partnership con Bluvacanze.

Allo stesso tempo, però, con l’ascesa dei viaggi di gruppo si profila un vantaggio aggiuntivo per gli operatori, come riferisce Luca Adami, chief strategy, technology e marketing officer del Gruppo Volonline: “C’è anche un aspetto economico legato all’ottimizzazione dei costi da parte del t.o, che ottiene tariffe più vantaggiose grazie ai volumi e di sicurezza grazie alla presenza di un tour leader esperto”.

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