L’IA trasforma gli agenti:
verso un nuovo turismo

Le parole ‘intelligenza artificiale’ sono sulla bocca di tutti. Eppure la rivoluzione che questa nuova tecnologia sta portando nel mondo del travel e soprattutto nella distribuzione turistica sembra muoversi in sordina, senza grandi scossoni. L’IA sta conquistando il turismo un millimetro alla volta, senza terremoti. Eppure, la trasformazione radicale sta avanzando.

A fare il punto della situazione è lo studio di Phocuswright, che analizza come il ‘B to AI’ stia mandando in pensione la vecchia dicotomia ‘b2b’ e ‘b2c’. In altri termini, il futuro delle agenzie di viaggi sarà un modello che vede il business transitare dall’intelligenza artificiale, visto che quest’ultima diventerà il principale canale dei clienti per la ricerca e l’acquisto.

Le voci del mercato

Per analizzare lo stato dell’arte, Phocuswright ha contattato i player del settore, tratteggiando un quadro sfaccettato. “Julie White, ceo per Europa e Nord Africa, premium midscale and economy brands di Accor - si legge in una nota -, ha riconosciuto le prime fasi di questa rivoluzione, ma ha sottolineato l’entusiasmante potenziale dell’intelligenza artificiale nel mettere in contatto i marchi con i clienti quando desiderano acquistare”.

E anche per le aziende ‘native digitali’ il passo che si sta affrontando è cruciale: “Matthias Keller, chief product officer di Kayak - afferma ancora Phocuswright -, ha evidenziato l’emergere di nuove ‘porte d’ingresso’ digitali e il passaggio dalla visualizzazione di migliaia di risultati a raccomandazioni altamente personalizzate”.

Ma il report della società ricorda anche come durante la Phocuswright Conference 2024 Erik Blachford, ex ceo di Expedia Group, avesse sottolineato come questa rivoluzione richiederà “investimenti significativi e adattamenti in tutto il settore”.

Il cambiamento è già iniziato.

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