Il commento del direttore
Remo Vangelista
Cresce il turismo in montagna, ma le potenzialità sono ancora elevate, a patto che si intervenga sulla qualità delle strutture ricettive.
In base ai dati della ricerca Jfc si stimano per la stagione estiva 6 milioni 538mila arrivi, in aumento di 1,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo fenomeno, spiega Ansa, si traduce in oltre 73 milioni di presenze nelle località montane e appenniniche. Il totale del fatturato turistico previsto per il 2024 in ambito montano è stimato in oltre 5,5 miliardi di euro, rafforzando la centralità della montagna come meta di vacanza per milioni di italiani.
Perché si sceglie la vacanza in alta quota
A scegliere la montagna è il 16% di coloro che quest’anno faranno una vacanza durante il periodo estivo e che la considera “rigenerante, rilassante, benefica” nel 19,9% dei casi, mentre il 15,8% la considera una garanzia di “distacco dalla quotidianità e allontanamento dalle problematiche quotidiane”, con una fidelizzazione pari al 47,1%. Significativo è anche il fatto che gli italiani vedono in questa vacanza l’opportunità di “non usare l’auto”.
“Ora però - sottolinea Marco Bussone, presidente nazionale Uncem - occorrono più servizi nei territori, come Uncem chiede da tempo, che il ddl Montagna in discussione in Senato deve garantire, portando a 1 miliardo di euro il fondo annuale nazionale per le montagne”. Più servizi e più investimenti per ammodernare le strutture ricettive, visto che il 92%, secondo Uncem, ha bisogno di interventi e di un upgrade che aumenti il numero di stelle per gli hotel.