Il commento del direttore
Remo Vangelista
Con uno stanziamento di 200 milioni di euro l’anno per il triennio 2025-2027, la nuova Legge Montagna, DDL approvato ieri in Senato in via definitiva, punta a rafforzare sanità e istruzione nelle aree alpine e appenniniche, sostenere agricoltura, turismo, trasporti e servizi digitali, oltre a contrastare lo spopolamento con incentivi alla natalità e il potenziamento dei servizi essenziali.
La crescita economica e sociale delle zone montane è il macro-obiettivo della legge, il cui nome completo è “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”. Una montagna viva e abitata, con servizi diffusi, farà bene senza dubbio anche il turismo, vista la crescita di interesse per le destinazioni montane degli ultimi anni.
Il ministro del turismo Daniela Santanchè, infatti, ha commentato positivamente l’approvazione: “La nuova legge sulla montagna è un ulteriore segnale della grande e concreta attenzione che il Governo Meloni dedica a questi territori di assoluta importanza per l’intera Nazione. Arrivano, così, significative risorse per la valorizzazione delle nostre aree montane, anche nella loro declinazione turistica, in quanto mete sempre più apprezzate, ricercate e destagionalizzate, che ricoprono un ruolo altamente strategico nell’ambito della sostenibilità. Risorse che vanno ad aggiungersi agli oltre 500 milioni di euro già stanziati dal Ministero del Turismo”.
Le misure previste spaziano dalla valorizzazione dei sistemi forestali e agro-pastorali alla salvaguardia degli immobili rurali, fino agli incentivi per le professioni legate alla montagna. La legge interviene anche in materia ambientale e di sicurezza: prevede azioni di contrasto al cambiamento climatico, nuove regole per la responsabilità degli escursionisti — che sollevano amministratori e proprietari da eventuali denunce in caso di incidenti — e norme sui grandi carnivori, con piani annuali di gestione degli habitat e la possibilità di abbattimenti regolamentati.
Secondo l’ultimo Rapporto Montagne Italia realizzato da Uncem - Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani - con Ipsos, il turismo in montagna vale il 6,7% del Pil nazionale, confermandosi un motore economico in linea con la media italiana. Inoltre, il 90% degli intervistati vede le aree montane come una forte attrattiva turistica, mentre il 56% le considera anche luoghi ideali dove vivere.