Il commento del direttore
Remo Vangelista
Le tensioni internazionali non spengono la voglia di viaggiare. La conferma, che non può che dare conforto agli operatori del travel organizzato, arriva dai dati del Barometro UN Tourism relativi al primo semestre del 2025. Da gennaio a giugno, secondo l’Organizzazione, il turismo internazionale è cresciuto di oltre il 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Sono state 690 milioni le persone che hanno viaggiato per il mondo, circa 33 milioni in più rispetto al 2024. Numeri che provano la solidità dell’industria, nonostante i continui cambi di scenari e gli scossoni socio-politici che stanno costringendo gli operatori della filiera a una continua flessibilità, per poter far fronte a restrizioni e a mappe turistiche in rapida evoluzione.
“Di fronte alle sfide globali, il turismo internazionale continua a registrare un forte slancio e una buona resilienza”, rimarca a questo proposito il segretario generale dell’UN Tourism, Zurab Pololikashvili, sottolineando come la prima metà del ‘25 abbia portato a “un aumento del numero di arrivi e dei ricavi per la maggior parte delle destinazioni in tutto il mondo, contribuendo alle economie locali, all’occupazione e ai mezzi di sussistenza. Tuttavia - continua - questo ci ricorda che è nostro dovere garantire che questa crescita sia sostenibile e inclusiva, nonché collaborare con tutti gli stakeholder locali in tal senso”.
Le aree cresciute di più
A registrare la performance migliore, tra le destinazioni - riporta traveldailynews.com -, l’Asia, cresciuta del 12%. Bene anche il Nord Africa (+14%), l’Africa Subsahariana (+11%).
Tiene anche l’Europa, che ha messo a segno un incremento del 4% - con un totale di 340 milioni di visitatori internazionali -, mentre hanno raggiunto il +3% le Americhe, spinte dai Paesi latini.
Le aree del Medio Oriente e dell’Asia Pacifico sono cresciute invece rispettivamente del 4 e dell’11%.
Il trend dovrebbe confermarsi in positivo anche nella fase finale dell’anno e nel primo 2026. Nonostante il clima di incertezza, la domanda dei viaggi dovrebbe dare ulteriore prova di tenacia e resilienza. Le proiezioni per gennaio dell’Un Tourism stimano infatti una crescita tra il 3 e il 5%.