Viaggi dopo il Covid:
cosa si potrà vendere

22/10/2020
08:35
 
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Dirompente e inaspettata, la pandemia Covid-19 si è abbattuta sull’industria dei viaggi come un uragano. L’emergenza, oltre ad aver paralizzato il settore, ha trasformando rapidamente le abitudini di consumo dei viaggiatori, alla ricerca di garanzie e soluzioni sicure ed economicamente sostenibili. I primi segnali sono stati evidenti nel corso dell’estate, con la riscoperta del turismo di prossimità. Ma cosa succederà una volta che si riuscirà a superare la fase emergenziale? Booking.com ha individuato i principali trend che condizioneranno la domanda nei prossimi mesi. Secondo l’Ota, che ha analizzato i risultati di una ricerca condotta su oltre 20.000 persone in 28 Paesi, i clienti saranno più esigenti e il turismo di prossimità continuerà a resistere, unitamente al desiderio conoscere mete più lontane e di cercare soluzioni che combinino dovere e piacere, ovvero lavoro e viaggi.

Wandermust
Il desiderio innato di viaggiare fa parte della nostra natura e continua a resistere nonostante lo stop agli spostamenti, le restrizioni e la continua incertezza che stiamo vivendo. Il lockdown ha fatto apprezzare maggiormente la scoperta del viaggio. Nel 2021 le aziende attive nel settore dei viaggi dovranno, perciò, essere più creative nel proporre nuovi itinerari e consigli, per attirare l’immaginazione di chi ha dovuto rinunciare a viaggiare nel 2020 e di chi vorrà visitare posti indimenticabili e dare un significato più profondo al proprio viaggio.

Attenzione ai prezzi
Le conseguenze economiche del Coronavirus porteranno inevitabilmente a una maggiore attenzione ai prezzi. Il 62% dei viaggiatori prenderà decisioni di conseguenza in fase di prenotazione e il 55% cercherà con più probabilità offerte e possibilità di risparmiare. Sarà richiesta maggiore flessibilità. E il settore sarà chiamato a fare la sua parte, trovando modi originali per dare ai viaggiatori più valore, più scelta, maggiore flessibilità e trasparenza, oltre a esperienze più significative nel momento in cui considereranno la propria capacità di spesa a partire dal 2021.

Luoghi di casa
In futuro, soggiornare più vicino a casa e sentirsi come gli abitanti del posto invece che turisti continuerà a essere importante per i viaggiatori. Il 47% delle persone, infatti, dichiara di voler fare un viaggio sul territorio nazionale a medio termine (entro 7-12 mesi), mentre il 38% pensa di farlo a lungo termine (ovvero a oltre un anno da ora). Ci sarà una riscoperta dei viaggi ‘on the road’, per esplorare destinazioni locali dimenticate e supportare con rinnovato slancio la ripresa delle attività e delle comunità locali.

Voglia di evasione
Per affrontare il lockdown, la stragrande maggioranza dei viaggiatori (95%) ha passato il proprio tempo cercando ispirazioni di viaggio e oltre un terzo (38%) dice di aver cercato almeno una volta alla settimana possibili mete. Con il fluttuare delle restrizioni, le mete e le strutture ricettive dovranno cercare modi più originali di capitalizzare sul crescente desiderio dei viaggiatori di scappare dalla realtà, mettendoli in contatto proprio con le esperienze che cercano.

Sicurezza e pulizia
Il 79% dei viaggiatori di tutto il mondo prenderà maggiori precauzioni per contrastare il Coronavirus e a tal proposito si aspetterà un aiuto dal settore dei viaggi per prepararsi a questa nuova normalità. Governi, associazioni di viaggiatori e fornitori dovranno, perciò, collaborare per creare standard coerenti, che possano garantire la sicurezza dei viaggiatori. . La ‘nuova normalità’ vedrà i viaggiatori utilizzare nuove formule di trasporto, giudicate più sicure’, nonché diventare sempre più attenti e rispettosi delle misure per la salute e la sicurezza, che per molti diventeranno una conoscenza acquisita prima di quanto immaginiamo.

Consapevolezza
Oltre la metà dei viaggiatori di tutto il mondo (53%) vuole viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Il Coronavirus ha rafforzato la consapevolezza dell’impatto che ognuno di noi ha sull’ambiente e sulle comunità locali durante i propri viaggi e il 2021 porterà con sé comportamenti più attenti da questo punto di vista.  Il turismo sarà chiamato a offrire pacchetti di viaggio più accattivanti in bassa stagione (46%) e proponendo mete alternative per scongiurare il sovraffollamento (36%), nonché a garantire trasparenza su come vengono impiegati i soldi. Molti chiederanno chiaramente che i propri soldi vengano reinvestiti a favore della comunità locale.

L’ufficio è un lontano ricordo
Aumenteranno le “workcation”, ovvero vacanze che possano prolungarsi di una settimana o due grazie alla possibilità di lavorare da remoto, oppure organizzate apposta in base alla possibilità di poterlo fare. I computer portatili diventeranno presenze fisse nei bagagli e la possibilità di scegliere una meta o uno spazio ben attrezzato in cui lavorare diventerà un must nel decidere dove soggiornare.

Il piacere delle piccole cose
Nel 2021 i viaggiatori inizieranno a scoprire il mondo in un modo più semplice ed essenziale. Il tempo trascorso in casa con i cari ha contribuito a ridefinire le priorità in fatto di viaggi e ha ha portato a desiderare un contatto più vicino con la natura.

La spontaneità è tech
L’innovazione tecnologica avrà un ruolo cruciale nel ricostruire la fiducia dei viaggiatori e vedremo un utilizzo della tecnologia sempre maggiore e al servizio di un nuovo tipo di viaggiatore.  La tecnologia aiuterà anche a viaggiare in sicurezza e con responsabilità. Le innovazioni porteranno altri cambiamenti e le esperienze online influenzeranno il modo di pianificare  i viaggi. Tuttavia, la realtà con la R maiuscola resterà imbattibile. Il ruolo principale della tecnologia sarà quello di essere un mezzo per amplificare l’esperienza reale, piuttosto che un modo per sostituirla.


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