Agenzie alla riscossacontro le truffe estive

Sono tornate, hanno fatto disperare qualcuno e hanno lasciato il segno. Sul portafoglio e nella memoria. Ma, magari, hanno fatto rientrare qualcuno in agenzia di viaggi.

Anche quest'estate, come ormai da un po' di tempo a questa parte, non sono mancati gli intoppi per chi ha prenotato online, magari attirato da prezzi particolarmente straccati.

C'è stato, a inizio stagione, il clamoroso caso di overbooking in Sardegna, che ha coinvolto un buon numero di vacanzieri che aveva deciso di affidarsi al web per trascorrere un periodo di relax e che invece si è trovata al lottare contro il soprannumero delle prenotazioni.

Ma ad altri è andata anche peggio: a Città di Castello le autorità hanno fatto venire alla luce una vera e propria truffa, con promessa di prezzi stracciati e prenotazioni inesistenti.

Altro caso a Roma, solo qualche giorno fa: i viaggiatori avevano acquistato i biglietti aerei per destinazioni esotiche versando in anticipo la somma e ricevendo una mail di conferma dell'avvenuta prenotazione. Una volta giunti in aeroporto, tuttavia, l'amara sorpresa: nessuna prenotazione o acquisto di biglietto era stata effettuata e ai malcapitati non è rimasto che rivolgersi alle forze dell'ordine.

Basterà tutto questo per far rientrare in adv almeno alcuni dei malcapitati? È lecito sperare di sì. Anche perché in gioco qui non c'è solo l'antagonismo tra web e agenzie: molti adv, ormai, utilizzano internet per raggiungere alcuni target di clientela. La partita si gioca tra turismo improvvisato e organizzazione professionale, con tanto di assistenza.

Su questo, gli agenti di viaggi non potranno mai essere sostituiti da una manciata di kilobyte inviati tramite fibra ottica.

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