Brexit, bocciatoil piano May Ecco gli scenari che si aprono

No Brexit, hard Brexit, nuovo referendum, oppure ancora scioglimento del Parlamento ed elezioni anticipate, per non parlare dell’ipotesi di una rinegoziazione complessiva con l’Ue.

A poco più di 70 giorni dall’uscita della Gran Bretagna dalla Ue sono numerosi gli scenari che si aprono dopo la prevista bocciatura, ieri sera, dell’accordo raggiunto da Theresa May con Bruxelles.

Dall’opposizione il leader laburista Jeremy Corbin ha immediatamente lanciato una mozione di sfiducia contro il governo May, che sarà discussa questa sera e potrebbe portare a elezioni anticipate. Alla May non è servito posticipare il voto per raggranellare consensi sul suo piano della discordia negoziato a Bruxelles: il no alla ratifica è arrivato, come previsto nei giorni scorsi, a causa di un parlamento diviso anche e soprattutto nei ranghi della maggioranza Tory.

La palla torna in campo britannico
Intanto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker rilancia la palla nel campo britannico, invitando Londra a chiarire la sua posizione. Una cosa è certa: se la Brexit avvenisse senza intesa di sorta con Bruxelles gli analisti prevedono l’innesco di un terremoto immediato su economia, dogana e confini. In caso di no-deal, infatti, le relazioni economiche fra Regno Unito e Ue sarebbero regolamentate dalle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e dovrebbero essere introdotti una serie di controlli doganali e di regole, con inevitabili ricadute sull’attività di aeroporti e compagnie aeree.

L’unica opzione per la premier, che entro lunedì deve presentare un 'piano B', è riaprire i contenuti dell’intesa, fornendo rassicurazioni sui nodi più discussi, come ad esempio il punto nordirlandese.
(Photo: UK Home Office)

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