Malpensa prova a resistere alla crisiServe un piano per gli aeroporti

La resistenza di Malpensa. Mentre le compagnie aeree riducono frequenze, tagliano rotte e rimandano eventuali ripartenze, lo scalo lombardo si svuota. La notizia della chiusura di 2 dei 3 satelliti al terminal 1 ha messo in allarme tutti, dai dipendenti Sea agli addetti ai lavori.

Il Paese nella fase di ripartenza avrà bisogno di un’infrastruttura di questo tipo ed ora il Governo è chiamato ad attuare un piano di salvataggio. Un progetto aeroporti di grande respiro con Mxp in prima fila.

Cosa serve per recuperare
Ha detto bene l’amministratore delegato di Sea, Armando Brunini, spiegando che “sarà dura e lunga uscire da questa crisi. Stiamo parlando di una crisi profonda che ha necessità di misure di accompagnamento. Nel primo giro di interventi non siamo stati inclusi e ora speriamo che il Governo tenga conto anche di infrastrutture come le nostre”.

Ma non basterà qualche intervento a pioggia sui vari aeroporti italiani, perché è necessario avere al più presto un piano che riguardi tutti i trasporti in Italia. Per essere ancora competitivi nei prossimi anni abbiamo bisogno che la Sea, con i suoi Malpensa e Linate, riesca a riattivare una buona fetta del traffico internazionale. Non bisogna perdere tempo.

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