Ripartono i flussi sui voli domestici:il caso Stati Uniti e le prospettive Ue

Si vede uno spiraglio di luce nel mondo del trasporto aereo, almeno negli Stati Uniti. Gli ultimi dati del Dipartimento dei trasporti Usa, secondo la Reuters, mostrano un incremento del 19% di passeggeri trasportati a maggio 2021 rispetto a quelli trasportati ad aprile, per un totale di 56,6 milioni di persone.

Certo, il confronto mese su mese con il 2019 è impietoso, e mostra un calo del 30%, ma è un primo segnale di come, almeno per quanto riguarda il traffico interno, c’è un minimo di ripartenza. Secondo i dati, infatti, il calo dei passeggeri nazionali nel 2021 rispetto al 2019 è del 27%, mentre i pax internazionali segnano ancora un -51%.

Se si confrontano invece i dati di maggio 2021 con quelli di maggio 2020, l’incremento di passeggeri è del 600%.

La ripresa del traffico interno negli Usa è un segnale piuttosto chiaro di una ripresa di fiducia nei viaggi e anticipa, in qualche maniera, quello che sta per accadere a livello europeo. È infatti evidente dai primi annunci della compagnie aeree che anche i vettori europei attendono un ritorno di traffico significativo almeno all’interno del Vecchio Continente per fine estate e inizio autunno.

Le nuove rotte infraeuropee annunciate in questi giorni da low cost e major e il progredire della campagna vaccinale, insieme ad un utilizzo sempre più pervasivo del green pass lasciano intravvedere un periodo di ripartenza atteso per i prossimi mesi.

Maggiori difficoltà ha invece la ripartenza del lungo raggio, complice anche il permanere dello stop per i viaggi dall’Europa agli Usa, mentre una maggiore facilità di ingresso verso le destinazioni asiatiche dovrebbe favorire una ripresa dei flussi verso quell’area.

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