Caos voli, Ryanair:“La responsabilità è tutta dei Governi e degli aeroporti”

Il caos voli dei giorni scorsi è da imputare ai "Governi e agli aeroporti, che non hanno rafforzato il personale di terra". A sostenerlo è Neil Sorahan, cfo di Ryanair, che in un’intervista a Bbc specifica come quella fosse in realtà "l'unica cosa che dovevano fare”.

Come riporta Ansa, la compagnia sta registrando un'estate "fenomenale", con profitti da 170 milioni di euro, ma la più grande problematica è appunto quella delle interruzioni al controllo del traffico aereo.
"I piani di volo erano noti da mesi, serviva solo aumentare il personale di sicurezza e i gestori del controllo" aggiunge Sorahan. Ryanair "aveva tutto il personale a disposizione, operando 3mila voli al giorno", mentre gli scioperi "hanno avuto un impatto minimo".

Intanto, il sindacato tedesco Verdi ha lanciato uno sciopero di un giorno per il personale di terra della Lufthansa. Mercoledì sono annunciati ritardi e disagi a causa della cancellazione di molti voli per la compagnia tedesca.
Situazione più stabile ma voli ancora contingentati a Heathrow
L'inizio della cruciale ultima settimana di luglio - minacciata nel Regno Unito anche dall'ombra di nuovi scioperi nel settore dei trasporti, dai treni ad alcune delle stesse categorie aeroportuali - ha visto i responsabili di Heathrow chiedere ai vettori la cancellazione all'ultimo minuto di una trentina di altri voli poiché il numero di passeggeri totale rischiava di eccedere la quantità che lo scalo è al momento "in grado di servire" senza disagi eccessivi sul fronte delle code ai check-in e ai controlli passaporti, o della consegna dei bagagli.

Heathrow giorni fa ha fissato un tetto di passeggeri giornalieri alle varie compagnie sino alla fine dell'estate, indicando loro di non accettare (o di cancellare) le residue prenotazioni in più. Una decisione oggetto di critiche e di verifiche da parte dell'autorità britannica di controllo sull'aviazione civile.

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