Caos bagagli, la cifra:in Europa restano senza padrone 3 milioni di valigie

Il consiglio arriva nientemeno che dal presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma: per evitare spiacevoli inconvenienti se quest’estate ai sceglie l’aereo per spostarsi conviene viaggiare con il solo trolley a mano.

Un consiglio dato a ragion veduta, dal momento che parte da un numero impressionante: 3 milioni. È questo, infatti, il totale di bagagli persi per sempre, danneggiati o consegnati in ritardo nei soli mesi di giugno e luglio in Europa.

Una montagna di valigie senza proprietario che ha costretto almeno una cinquantina di scali europei - tra cui anche Milano, Venezia e Bologna - ad allestire aree dedicate. Il record negativo emerge per la prima volta dall’analisi del Corriere incrociando i dati di decine di aeroporti europei, società di handling e Sita, il colosso internazionale che fornisce al settore la tecnologia per il tracciamento.

“Non trattiamo direttamente le valigie perché è un servizio gestito da società terze - dice al Corriere una società aeroportuale italiana -. Ma dal momento che continuiamo a ricevere bagagli di passeggeri che sono transitati qui pure un mese fa - e che con ogni probabilità sono tornati a casa - diventa un problema logistico anche nostro”.

Intanto da Sita aggiungono come, da aprile a giugno 2022, il numero di segnalazioni di irregolarità si stima sia stato cinque volte superiore rispetto al secondo trimestre del 20212; un dato ricavato sulla base delle informazioni fornite da WorldTracer, la piattaforma che gestisce i trolley ‘problematici’ e viene utilizzata in 2.800 aeroporti nel mondo.

Il risarcimento
Cosa succede, però, se il viaggiatore non torna più in possesso del suo bagaglio? Secondo il Regolamento Ue 261 egli ha diritto a ottenere dalla compagnia responsabile fino a circa 1.300 euro. Il risarcimento è dovuto anche in caso di valigia danneggiata o consegnata in ritardo.

Intanto è notizia di alcuni giorni fa il volo di soli bagagli che Delta Air Lines ha effettuato da Heathrow a Detroit, mentre a Edimburgo la montagna sempre crescente di valigie è stata spostata in uno spazio a cielo aperto, all’esterno del terminal. La matassa bagagli non accenna a dipanarsi: il caos continua.

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