5 (anzi, 4) cose che dovremmo imparare dagli americani

A Orlando, in Florida, si è svolta la 47esima edizione dell'IPW International Pow Wow, la più importante manifestazione dedicata all'incoming USA. Presenti 6mila delegati e 500 giornalisti, provenienti da oltre 70 paesi, che nel 2014 hanno contribuito a portare 74 milioni di turisti stranieri (nuovo record).

Ecco 5 cose che gli americani fanno bene, dalle quali - meno una - dovremmo prendere esempio.

La star dell'IPW è Roger Dow (nella foto), presidente e ceo della U.S.Travel Association, organizzatrice della manifestazione. Oltre che eroe di guerra (decorato con la Bronze Star in Vietnam), sul palco non ha rivali: snocciola numeri da favola (il turismo Usa genera 2,1 trilioni di dollari, fate voi i conti...) e dà del tu a tutti quelli che contano qualcosa, manager pubblici e imprenditori privati. Si vede che è ascoltato e rispettato.

62 milioni di visitatori e 32 milioni di room night, nel 2014, fanno di Orlando la destinazione numero 1 negli Usa. Un successo basato sui parchi a tema, dal Magic Kingdom di Walt Disney agli Universal Studios e a SeaWorld: il paradiso delle famiglie con bambini, che sono dei formidabili repeater. "Credo di essere stato a Orlando, con i miei due figli, dalle 15 alle 20 volte" ha raccontato Dow.

La California ha ospitato 251 milioni di visitatori, nel 2014. Il turismo domestico la fa da padrone, con 192 milioni di statunitensi; il primo paese straniero è il Messico, con 7,6 milioni, seguìto dal Canada, con 1,6 milioni. I paesi dove la California investirà maggiormente, nel 2015, sono Brasile, India e Cina. A Los Angeles sanno tutto di Weibo e WeChat, i turisti cinesi sono quadruplicati in pochi anni e il budget pubblicitario loro destinato, nel 2015, vale 9 milioni di dollari.

New York City ha accolto 56,4 milioni di visitatori, nel 2014, totalizzando un nuovo record. Di questi, 12,2 milioni sono stranieri, cresciuti del 67 per cento in 8 anni (erano 7, 3 milioni nel 2006). La crisi successiva al 9/11 appartiene al passato remoto, esorcizzata anche dalla recentissima inaugurazione del One World Observatory, collocato sul più alto edificio dell'emisfero settentrionale (al suo posto c'erano le Torri, fino al 2001...).

Si chiama Project Time Off ed è un progetto rivoluzionario promosso dalla U.S.Travel Association. Si sono accorti che gli americani vanno poco in vacanza e la rinuncia ai (già pochi) giorni di ferie, previsti in contratto, produce un danno anche economico, in termini di tasse per i datori di lavoro e mancate spese per le vacanze. "Andate in vacanza!" si sente in un video su YouTube "Fa bene a voi, alle vostre famiglie e anche alle vostre aziende!".

Ecco, da noi, di pubblicità per mandare in vacanza gente che preferisce lavorare (chi?!), non credo ce ne sia bisogno...

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