Prima sopravviviamo, poi si vedrà

Poche storie, altro che #tuttoandrabene, l’emergenza coronavirus è una catastrofe per il nostro settore. All’inizio ho tentato di dare qualche consiglio di buon senso, ma i fatti mi hanno smentito.

Ora, a un mese dal primo allarme, inutile prevedere cosa succederà “dopo”. Ecco l’elenco di chi sopravviverà. Spero parziale.

Le compagnie aeree, grazie agli aiuti di stato. Alitalia sarà nazionalizzata e ridotta ai minimi essenziali, il personale Air Italy non verrà più licenziato, anche Norwegian Air (che tanto compagnia di bandiera non è) verrà salvata dal Governo norvegese. Germania e Usa hanno già promesso tanti di quei soldi che le livree Lufthansa, United e Delta non spariranno dai nostri cieli.

Le catene alberghiere, più di gestione che di proprietà. Quando il mondo tornerà a viaggiare, gli alberghi riapriranno. Ma chi potrà permettersi - dopo settimane (o mesi) di stop forzato - di riprendere il business dove l’aveva lasciato a febbraio 2020? Non le catene che si sono indebitate nell’acquisizione di nuove strutture, che gestiscono centinaia di alberghi, che hanno migliaia di dipendenti. Sopravvivrà chi avrà ridotto i costi, chi ha credito in banca, chi non ha fatto il passo più lungo della gamba. E soprattutto chi gestisce, più che possedere.

Le compagnie di crociere, se la proprietà ha le spalle solide. Il comparto croceristico è uno di quelli più impattati dal coronavirus: non faccio esempi, tanto sono noti. Comparto atterrato proprio quando stava registrando performance da record e i cantieri navali hanno (avevano?) ordini fino al 2030. Ma quando il proprietario si chiama Gianlugi Aponte ed Msc è il secondo operatore navale cargo del mondo, scommetterei che Msc Crociere non avrà soverchie difficoltà a ripartire.

I tour operator italiani, ma prima quelli forti sull’Italia. “Tutto sarà completamente stravolto” dichiara Graziano Debellini al direttore di questa testata e Luigi Polito coglie due elementi essenziali del dopo-crisi: “Sul Mare Italia bisognerà vedere quale sarà la capacità di spesa delle famiglie e quale la possibilità di andare in vacanza, dopo le ferie forzate che molti sono stati costretti a utilizzare in questo periodo”. Giusto, ma sia Th Resorts che Imperatore Travel gestiscono villaggi e viaggi in Italia, e il mantra “(il mare) Italia agli italiani” per l’estate 2020 si sta facendo strada: e dove, se no?!

Le agenzie di viaggi, ma solo quelle che hanno soldi da parte. Nel 2016 pubblicavo il post “Gli 'hobbisti', ovvero gli agenti che tengono aperto grazie al nonno”, sottolineando come esistano centinaia di agenzie che hanno le mura di proprietà, le utenze le paga il nonno, tirano su uno stipendio sufficiente e quasi tutte fanno parte di un network. Ecco, sopravvivranno le agenzie - grandi e piccole - che qualche soldo da parte ce l’hanno e che possono permettersi di tirare la cinghia per qualche mese. Speriamo siano pochi (i mesi) e tante (le agenzie).

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