Diana, Ota Viaggi: “Stagione partita a rilento, ora il recupero”

Il ritorno di altre destinazioni competitor, l’impennata dei costi e, non ultimo, la convinzione, poi non così fondata, che le spiagge italiane continueranno sempre a mantenere alto il loro appeal. Ad accendere i riflettori sulle difficoltà della villaggistica tricolore è stato il direttore commerciale di Ota Viaggi, Massimo Diana.

“Si dà per scontato che il Mare Italia si venda sempre e che, comunque, la stagione estiva si riesca sempre a fare, ma - ha sottolineato il manager intervenendo alla trasmissione Campagna Radiofonica di Radio Turismo - non è così. Con il ritorno dell'Egitto e l'avanzare di altre destinazioni di medio e lungo raggio che fino a poco tempo fa erano inavvicinabili, ecco che questo gap con i competitor si è assottigliato, e oggi c’è il rischio che determinati flussi di italiani e stranieri siano attratti da altro”.

Questione costi
Insieme all’ampliamento delle destinazioni disponibili, cresce anche la preoccupazione per "un aumento dei costi spropositato. Ecco perché - ha proseguito Diana - chiedo a chi di dovere di ragionare su questi aspetti: non pensiamo solo alle città d'arte, non diamo per scontato che il Mare Italia attirerà sempre. Se ci si concentra solo su altro, rischi che la tua punta di diamante diventi il tuo tallone d’Achille".

Guardando ai trend di vendita, Diana non nasconde che la stagione “è sempre stata caratterizzata da alti e bassi" e che solo nelle ultime settimane, con l’arrivo del grande caldo, “si sta rivedendo un flusso di prenotazioni importante".  

L'autunno
Più di altri anni, l’operatore guarda poi con fiducia alla coda della stagione: “Stiamo lavorando perché ottobre sia un periodo di recupero di quanto non fatto in precedenza. Per settembre siamo già all'85% del riempimento, perché chi non è legato alle chiusure aziendale si riversa sulle settimane nelle quali non si soffre il caldo e i costi sono inferiori”.

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