Lufthansa verso i 100 anni
Ma adesso è allarme conti

Il prossimo traguardo sarà di quelli memorabili: l’anno a venire Lufthansa compirà 100 anni e la macchina delle celebrazioni si sta già mettendo in moto con le prime rivelazioni che riguardano la rivisitazione dell’offerta di bordo. E a livello di gruppo ci si regalerà per l’occasione anche Ita Airways, con la scalata al 90% della proprietà, facendola diventare a livello di Austrian, Brussels o Swiss. Eppure proprio in questa vigilia di festeggiamenti nella compagnia qualcosa non va e iniziano a serpeggiare i primi (e non troppo velati) malumori.

Il campanello d’allarme

A lanciare l’allarme ci ha pensato il ceo Jens Ritter, che ha spiegato senza mezzi termini come siano necessari cambiamenti strutturali “o per la compagnia tedesca non ci saranno prospettive”. Un’esagerazione? I conti in effetti sono dalla sua parte: se a livello di gruppo i risultati della prima metà di quest’anno restano ampiamente in attivo (anche se non ai livelli del passato), quelli del colosso tedesco sono ampiamente in rosso, con il primo semestre in passivo per 300 milioni di euro. Perdite con le quali, ha aggiunto, sarà difficile portare avanti il rinnovo della flotta.

Eppure quest’ultima è proprio la principale imputata, anche secondo gli analisti del settore, spiega Aviationweek: scelte sbagliate del passato hanno portato la compagnia tedesca ad avere troppe tipologie di aereo. Basti pensare che per il lungo raggio Lufthansa ne utilizza ben sei. Tradotto: costi eccessivi per la manutenzione perché legati a diversi soggetti. Ovviamente il problema non è di facile soluzione, considerando che un rinnovamento della flotta richiede anni, tanto più in quest’epoca in cui le consegne vanno a rilento.

Questione network

Anche sul fronte del personale le spese rimangono elevate e i sindacati sono già sul piede di guerra con nuove richieste di aumenti. Infine la spina nel fianco del corto-medio raggio, che attanaglia un po’ tutto il settore in Europa: qui i margini sono sempre più ridotti se non inesistenti e urge trovare delle soluzioni per ottimizzare il network, dice ancora Ritter.

Un’ampia ristrutturazione sembra quindi ormai alle porte e non sarebbe la prima degli ultimi anni. E la pressione in tal senso arriva dal ceo del Gruppo Carsten Spohr, che ha ribadito come senza l’apporto di Lufthansa, che è la prima compagnia del gruppo, sarà difficile mantenere salvarla con il supporto di Swiss o Ita.

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