Overtourism, una parola
da usare con cautela

Overtourism: una parola usata molto, forse troppo e che spesso si confonde con quello che una volta si chiamava semplicemente picco di stagione. E mentre le spiagge sono ormai abituate al consueto assalto dei bagnanti agostani quest’estate la montagna, oggetto di desiderio più che mai dei turisti mordi e fuggi, si è trovata in molti casi impreparata a fare i conti con veri e propri eserciti di visitatori. Tanto che, nelle Dolomiti, i locali hanno installato per protesta tornelli a pagamento nei parchi e l’albergatore Michil Costa, intervistato da La Stampa, è arrivato addirittura a ipotizzare di “fare come con le ztl in centro, mettere dei limiti. Chi vuole venire da turista in Italia deve prenotarsi con 7 anni di anticipo”.

Tuttavia il grande exploit della montagna può essere in tutti i casi definito overtourism? O si tratta semplicemente di incapacità strutturale di gestire i picchi di incoming, trasformando l’affollamento in sovraffollamento? C’è poi un’altra questione, che vale per tutti gli ecosistemi ma in particolar modo per quello fragile della montagna: l’affollamento può essere più facilmente sopportato se chi visita i borghi alpini riesce a rispettarne gli abitanti e la natura, perché la maleducazione, a volte, basta da sola per far rispolverare ai locali, magari in modo improprio, il termine ‘overtourism’.

Ampliando lo sguardo alle varie tipologie di turismo, a prescindere dalla posizione secondo la quale tutti hanno il diritto di frequentare i posti belli e che, quindi, imporre limitazioni significherebbe anche rendere meno democratica la fruizione delle eccellenze del nostro Paese, emergono due visioni contrapposte: quella di chi si preoccupa dell’impatto sull’ecosistema naturale e umano e quella di chi, invece, guarda al turismo come a una risorsa che porta benefici a prescindere. Emblematico, a questo proposito, il caso di Milano dove, in base a un recente report di The Data Appeal Company, la riqualificazione di alcuni quartieri, con l’aumento della pedonabilità e delle aree verdi, oltre ad attrarre i turisti ha avuto come conseguenza un miglioramento nella quotidianità degli abitanti. Occorre dunque incominciare a pensare che, in certi casi, l’idea che l’incremento eccessivo del turismo comprometta la qualità di vita dei residenti non sia del tutto vera.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana