Le potenzialità dell’IA
per gli enti del turismo
tra rischi e vantaggi

L’intelligenza artificiale, come viene più volte detto, andrà a colpire le professioni intellettuali e quegli ambiti che non sapranno adottarla con strategia. Nel turismo delle agenzie avevamo evidenziato come fosse un ‘attore’ entrato abbastanza in sordina, soprattutto lato ricerca e acquisto. Anche la European Travel Commission – che raduna 36 enti europei di promozione turistica nazionale – si è chiesta di recente come l’IA stia impattando sul lavoro degli enti. Ha pubblicato da poco la ricerca “Artificial Intelligence in Tourism” in cui, insieme a Kairos Future, è andata a indagare la realtà quotidiana del lavoro per capire i margini e le potenzialità di miglioramento.

L’IA piace, ma servono competenze tecniche e normative

L’evidenza più scontata è che l’IA sta già trasformando le attività quotidiane, con un sentiment dei dipendenti generalmente positivo. Tuttavia, il livello di maturità varia notevolmente tra le funzioni. I dipartimenti marketing sono generalmente più avanti rispetto, sia in termini di adozione sia di fiducia. I professionisti del marketing riportano benefici immediati e visibili — dalla scrittura automatizzata dei testi all’ottimizzazione delle campagne basata sui dati, alla generazione di contenuti automatici.

Per tutti, il fattore abilitante più urgente è lo sviluppo delle competenze, sia tecniche che in ambito normativo (si pensi ai limiti di raccolta e utilizzo di dati, ad esempio). Il personale necessita di formazione strutturata e specifica per ruolo, per andare oltre l’uso occasionale degli strumenti e sbloccare il pieno potenziale dell’IA, affrontando anche i vincoli di budget che minacciano la continuità.

Esempi concreti di utilizzo IA nel turismo

Il report analizza inoltre, con una serie di esempi concreti già attivi, come queste tecnologie possano essere applicate con successo nelle funzioni di marketing e ricerca turistica, condividendo lezioni da chi sta già sperimentando alcune idee e soluzioni. Ad esempio, l’IA predittiva può anticipare la domanda delle destinazioni, supportando la gestione del personale, dei prezzi e delle risorse. Analizzando i modelli storici di prenotazione, la stagionalità, gli eventi e fattori esterni, l’IA consente una pianificazione proattiva, si pensi all’ambito alberghiero ma non solo.

Per cosa sfruttare l’analisi di grandi dati

Oppure l’IA può aiutare le organizzazioni turistiche a tracciare in tempo reale l’impatto del turismo sulle destinazioni. Integrando fonti di dati live come mobilità, traffico, prenotazioni e sentiment in dashboard basate su IA, le organizzazioni possono rilevare rapidamente i cambiamenti e reagire di conseguenza. Ciò favorisce decisioni rapide, migliora il coordinamento con gli stakeholder locali e consente una gestione più proattiva dei visitatori.

Oppure, come ha fatto il Canada con la piattaforma nazionale “Tourism Data Collective”, si può creare una piattaforma dati centralizzata e multi-sorgente. La ricerca nel turismo spesso dipende da dati frammentati provenienti da fonti multiple. L’IA può supportare lo sviluppo di piattaforme centralizzate che combinano dati di partner nazionali, regionali e privati, permettendo di ottenere insight più coerenti e accessibili. Questo contribuisce ad allineare le strategie tra i settori, ridurre la duplicazione degli sforzi e migliorare la qualità dell’intelligence di mercato.

L’IA può analizzare grandi volumi di dati non strutturati, come conversazioni online o recensioni, per individuare cambiamenti nei comportamenti dei consumatori, nelle preferenze o nelle tendenze. Ciò consente alle organizzazioni turistiche di cogliere segnali precoci e adeguare di conseguenza le offerte o le campagne. Migliora la capacità di risposta ai cambiamenti della domanda e aiuta a identificare opportunità prima che siano ampiamente riconosciute.

L’IA consente alle organizzazioni turistiche di adattare contenuti e servizi ai singoli utenti in base a preferenze, comportamenti e contesto. Ciò include la generazione di itinerari, la raccomandazione di esperienze o l’adattamento in tempo reale della disposizione dei contenuti. Questo migliora la pertinenza dei servizi digitali, aumenta l’utilità degli strumenti di pianificazione e fornisce ai tourism board dati comportamentali utili per le future strategie di marketing e lo sviluppo dei prodotti (l’esempio riportato è “Ask AI” Trip Planner dell’ente Discover Puerto Rico).

Chatbot come alleati per scegliere e pianificare

Infine, le chatbot basate su IA possono aiutare gli utenti a trovare informazioni rilevanti più rapidamente, rispondendo a domande in linguaggio naturale. Possono guidare diversi tipi di visitatori nei processi di pianificazione senza la necessità di supporto da parte del personale. Ciò migliora l’accesso alle risorse di pianificazione, aumenta l’interazione sulle piattaforme digitali e riduce gli ostacoli nel percorso del visitatore. Ad esempio, la chatbot Ellis di New York City Tourism + Conventions, lanciato nel 2025, risponde alle domande dei chi deve organizzare meeting ed eventi, riguardo location, hotel e attrazioni in oltre 40 lingue. Risultato? Ha raddoppiato il traffico alla sezione dedicata a meeting ed eventi nel giro di un mese, incrementato le iscrizioni alla newsletter e ha messo in evidenza i dati delle domande per individuare eventuali lacune nei contenuti.

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