Assoturismo: per Natale e Capodanno occupazione camere al 40%

Vuote sei camere su 10: le strutture ricettive dovrebbero registrare per le festività un tasso di occupazione medio delle camere pari solo al 40%, almeno in base all’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per conto di Assoturismo Confesercenti.

Complessivamente per le imprese del turismo le festività natalizie 2021/2022 saranno meno drammatiche delle precedenti, ma appaiono comunque deludenti rispetto alle attese iniziali. Saranno circa 14,6 milioni i pernottamenti nelle strutture ricettive italiane durante il periodo delle festività, contro i quasi 17 milioni che si registravano prima della pandemia.
A guidare il movimento natalizio la domanda italiana (85%), mentre le presenze degli stranieri rimangono al palo, con un totale di circa 2,2 milioni di pernottamenti, concentrati soprattutto nelle città d’arte e in montagna, in particolare nelle strutture alberghiere a 4/5 stelle. Il flusso nei giorni del Natale sarà il 25% di quello dell’intero periodo; tra Capodanno e l’Epifania si registrerà il rimanente 75%.

Un trend analogo è previsto per le strutture alberghiere ed extralberghiere, per le quali si stima un tasso di occupazione camere rispettivamente del 40,6% e del 39,4%. Gli andamenti, però, sono differenziati. Sono le aree di montagna ad avere le prospettive migliori: i tassi di occupazione dovrebbero attestarsi al 60%, circa 20 punti sopra la media nazionale. Anche per le città d’arte e per le aree termali i tassi di occupazione dovrebbero registrare valori al di sopra della media italiana, rispettivamente il 49,6% e il 46%. Relativamente bene anche località dei laghi, con una saturazione delle camere disponibili stimata al 40,6%.
L’occupazione media delle strutture del Nord Ovest è stimata al 42,9%, mentre per il Nord Est si fermerebbe al 39,8%. In Centro Italia si stima 41,7%, a differenza delle strutture del Sud-Isole che invece soffrono di più e resterebbero al 30,1% di camere occupate.

“Dopo un’estate e un autunno positivi, l’inverno ha portato purtroppo un’inversione di tendenza. La ripresa dei contagi in Europa, specie nei mercati tradizionalmente forti dell’Italia, ha avuto un impatto pesantissimo sulla domanda estera, cancellando circa un milione di pernottamenti. E l’ombra delle restrizioni sta rallentando anche la domanda italiana, nonostante il nostro Paese sia, allo stato attuale, una delle mete più sicure del mondo - commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti -. Tra cancellazioni e rallentamento delle prenotazioni, tutti i comparti, dalle agenzie di viaggi agli alberghi, dai servizi turistici alle guide, stanno tornando in sofferenza: sarà necessario intervenire, rinnovando e prolungando i sostegni alle imprese e le tutele per i lavoratori”.

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