Affitti brevi, Halldis: “Il fenomeno nuovo è l’aumento dei soggiorni lunghi”

Una nuova tendenza si affaccia nel settore degli affitti brevi: la formula dei soggiorni per medi e lunghi periodi, ossia oltre i 30 giorni. Un fenomeno rilevato da uno studio di Halldis, che indica come, nel giro di un solo anno, la domanda di affitti mid-long term sia aumentata di oltre il 30%.

“L’incremento della richiesta di soggiorni di lungo-medio termine - afferma Vincenzo Cella (nella foto), managing director Halldis - va di pari passo con la ripresa del settore degli affitti brevi in generale e il fatto che le dinamiche tra durata media e prezzi si incrocino in modo coerente, con le prime che si riducono seppur di poco e i secondi che sempre in modo lieve maggiorano, indica che questa tendenza sarà duratura”.

La durata e i prezzi
Lo studio di Halldis ha preso in considerazione un campione di 500 appartamenti distribuiti tra Bologna, Firenze, Roma e Milano. Le prenotazioni per i soggiorni mid-long term dal 2021 al 2022 passano da sei a 15 a Bologna, da otto a 46 a Firenze, da 28 a 117 a Roma e da 39 a 143 a Milano. Interessante il dato relativo alla durata media, che a Milano è di 109 giorni, a Roma di 101, a Bologna di 85 e a Firenze di 83.

L’adp - average daily price, prezzo medio giornaliero – è di 92 euro a Milano, 87 a Roma, 84 a Firenze e 39 euro a Bologna.

Smart working e bleisure
“La richiesta di affitti di medio-lungo termine - sottolinea Michele Diamantini, ceo di Halldis - riflette il nuovo modo di vivere e lavorare: dallo smart working all’affermarsi del fenomeno del cosiddetto bleisure travel, il fatto cioè che un professionista decida di lavorare alcuni periodi dell’anno in un Paese straniero e porti con sé la famiglia, così da conciliare lavoro, relax e turismo di qualità”.

Un fenomeno nuovo, dunque, per il quale i player devono attrezzarsi in modo adeguato, dal momento che richiede un modus operandi dedicato: “Un cliente che vuole una casa in affitto per un mese e più - spiega Cella - necessita per esempio di un insieme di dotazioni più completo rispetto a quello di chi vi dimora il fine settimana. Anche i portali della distribuzione su cui ci appoggiamo sono differenti, spesso specifici e dedicati: è quindi necessaria una relazione particolare tra noi property manager e i canali”.

“Ci saranno sempre più – aggiunge Diamantini - da un lato la necessità di una gestione professionale degli immobili e delle proprietà, dall’altro la richiesta di abitazioni costruite e arredate per queste finalità, magari completate da parti comuni, servizi per le attività sportive delle famiglie e gli interessi culturali di ciascuno.

Tale tendenza sarà assecondata non solo nei centri storici delle nostre città, ma in località secondarie, sui laghi o montagne minori, un ambito in cui spesso sono censite molte delle seconde case”.
Secondo lui è auspicabile pensare anche a forme flessibili “di durata tra short e mid-long term, a tutto vantaggio dei proprietari”.

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