Iacono, Trenitalia: "Rinunciare ai 350 chilometri orari non favorisce la crescita del Paese"

“La rinuncia a proseguire nel cammino di sviluppo non favorirebbe la crescita del sistema Paese”. Commenta così l’amministratore delegato di Trenitalia, Orazio Iacono, la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria di mantenere a 300 chilometri orari la velocità massima raggiungibile dai treni Av. Una decisione che di fatto blocca le ambizioni del vettore di portare a 350 la velocità sulla Torino-Milano entro fine 2018.

In un’intervista su Repubblica l’a. d. afferma di rispettare “le valutazioni del Ministero e di Ansf, ma – aggiunge – confidiamo sul fatto che le motivazioni alla base di queste decisioni possano essere superate dialogando con le istituzioni”.

L'occasione mancata
Per Iacono la sfida dei 350 chilometri orari non va abbandonata. “È un’occasione che non possiamo perdere se vogliamo mantenere o elevare i livelli di qualità e innovazione”, dice. "In Europa - spiega - esistono dei requisiti chce regolano i treni ad alta velocità con l'obiettivo dello sviluppo della rete comunitaria".

Oltre ad adeguare il trasporto ferroviario a quello europeo, puntare sui 350 km/h (per cui sono stati acquistati i Frecciarossa Etr 1000 già testati in notturna nei mesi scorsi) porterebbe vantaggi a passeggeri e vettore, spiega l'amministratore delegato. "L'aumento di velocità ci consentirebbe una migliore regolarità del servizio, ammortizzando i ritardi e aumentando la puntualità. E di avere una maggiore distribuzione della clientela con soluzioni differenti".

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