L'incredibile caso dell'aeroporto di Brandeburgo: arriva un altro rinvio

Puntuale come sempre, arriva anche quest’anno la nuova serie della saga dell’Aeroporto di Berlino Brandeburgo. Ma non sarà Netflix a trasmetterla.

Lo scalo che ha messo in imbarazzo tutta la Germania, con l’inaugurazione saltata a pochi giorni dalla data fissata, nel giugno del 2012, e poi rinviata anno per anno, non sarà aperto neanche nel corso del 2019. Ci sono ancora problemi irrisolti. A partire da quel sistema antincendio dichiarato inadatto e che aveva determinato il repentino stop alla cerimonia di apertura.

Gli ultimi sviluppi
Adesso la deadline è stata spostata al mese di ottobre del 2020, hanno assicurato i vertici dell’aeroporto. Quindi otto anni e mezzo più tardi rispetto alle previsioni. Ma neanche il tempo di dare l’annuncio, ed ecco che arriva già la nuova doccia fredda ad opera della Tuv, l’associazione che dovrà occuparsi delle ispezioni per fornire la certificazione. Che ha messo le cose in chiaro: il lavoro non potrà iniziare prime della seconda metà dell’anno e le certificazioni non potranno arrivare in tempo per aprire ad ottobre. Quindi, tutto rimandato a data da destinarsi, con il rischio che si arrivi a ‘festeggiare’ il decennale.

In tutti questi anni, al di là dei problemi antincendio, sono continuati ad emergere nuovi problemi per uno scalo destinato a movimentare 35 milioni di pax all’anno nella prima fase, per poi arrivare a oltre 50. Come la disposizione dei check in non corretta, oppure la progettazione per essere hub di vettori che non prevedono di posizionare l’hub a Berlino, si legge su SimpleFlying (l’unico intenzionato era airberlin, ma non c’è più…). E non vanno dimenticati i costi che continuano a lievitare: dai 2,4 miliardi di euro inizialmente previsti si è arrivati già a 7.

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