Voli, aerei e nuovi mercati, tutte le sfide di Emirates

“Non è stato facile, ma nei prossimi giorni annunceremo i nostri passi in avanti in termini di risultati positivi. Una cosa di cui siamo molto soddisfatti”. Dal palco dell’Atm di Dubai Tim Clark, presidente di Emirates, dichiara di aver vinto anche quest'anno la guerra contro i prezzi variabili del carburante, la volatilità delle valute e gli ostacoli politici dei mercati di riferimento del vettore.

Il nodo dello scalo di Dubai
Il primo nodo affrontato è stato il programma di ristrutturazione della pista dell’aeroporto di Dubai, che ha costretto la compagnia a lasciare a terra 46 aerei. “Tuttavia – precisa il presidente – le prenotazioni anticipate per quest’anno stanno registrando un trend positivo, con ottime performance per il nostro mercato chiave: il Regno Unito, servito da 19 voli giornalieri”.

Le rotte in quinta libertà
Risultati incoraggianti, dunque, anche grazie alle rotte in quinta libertà come la Milano-New York Jfk, e la Atene-New York Newark: “Stanno performando molto bene - commenta - e a questo punto diventa possibile per noi lanciare nuovi percorsi come e quando vogliamo: questi erano enormi spazi vuoti del mercato, noi siamo entrati e li abbiamo riempiti”.

La crescita della flotta
Sul fronte della flotta, Emirates ha recentemente annunciato un ordine per 21,4 miliardi di dollari per 40 A330-900 e trenta A350-900, per compensare la sospensione del programma A380 a partire dal 2021. Tuttavia il presidente ha sottolineato come il popolare aereo a due piani non scomparirà in tempi brevi e la stessa Emirates riceverà altri 14 velivoli di questo tipo.

Il problema del costo del carburante
Altra sfida da affrontare è la volatilità dei prezzi del carburante: “Ogni centesimo di aumento – dice Carke – ha un impatto sui profitti e io penso che un costo di 70 dollari a barile sia troppo elevato, dovremmo lavorare con un prezzo medio di 50-60 dollari”.
E intervenendo sui mercati in crescita cita quello indiano che, nonostante il crocllo di Jet Airways, rimane uno dei bacini a più rapido sviluppo nel mondo e un obiettivo chiave per la compagnia.

Straordinaria anche la progressione della Cina, così come il potenziale del continente afrcano: “Tuttavia occorre procedere, in questi casi, con gli occhi ben aperti: il rendimento è alto, ma problematico, e le operazioni aeroportuali sono difficili”.

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