Ita-Alitalia replica alla Ue: “Sarà un nuovo vettore”

Una trentina di pagine con dettagli e tabelle per difendere a spada tratta il piano messo in campo per rilanciare Alitalia (o come si potrà chiamare, se l’Ue dovesse impuntarsi sul cambio del nome). L’amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini e il presidente Francesco Caio hanno risposto punto per punto alle richieste della Commissione europea in merito al progetto di costituzione della nuova compagnia per la quale il Governo ha promesso in dote 3 miliardi di euro.

Le ‘contestazioni’ di Bruxelles, come noto, vertevano in particolare sul tema della discontinuità con la precedente gestione, ovvero la tangibilità di essere di fronte a una compagnia differente rispetto al passato, discriminante per potere approvare il maxi investimento.

I contenuti
Nella lettera di risposta anticipata da Il Sole 24 Ore i vertici della newco hanno ribadito intanto che per quanto riguarda tutti gli asset Ita “intende partecipare alle procedure in termini trasparenti, aperti e non discriminatori, solo per comprare quai beni che sono ritenuti necessari e adeguati per entrare nel mercato del trasporto aereo”. Altro punto ribadito su questo tema sono le condizioni di mercato e le necessità industriali, che verranno, si garantisce, rispettate al massimo.

Questione brand
Quanto al tema del brand di Alitalia Lazzerini e Caio ribadiscono ovviamente l’interesse e pongono una questione parallela rispetto a quella della discontinuità: “Siamo interessati al brand per evitare inevitabile confusione rispetto a ogni altro possessore, soprattutto se Ita prenderà gli asset di Alitalia”.  

I dipendenti
Nella missiva vengono inoltre ribaditi temi quali l’apertura a partnership con altre realtà del settore e a investimenti privati fino ad arrivare a un’eventuale quotazione in Borsa, così come si evidenzia come “l’assunzione di personale dell’attuale gestione di Alitalia sarà gestita con nuove condizioni o termini di contratti di lavoro definiti da Ita (come remunerazione e produttività)”.

Sullo sfondo, però, pesa intanto la crisi di Governo, che crea un nuovo alone di incertezza sui passaggi futuri. Una situazione che in casa di Alitalia si è già vissuta numerose volte.

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