Rimborsi compagnie: una via per sopravvivere

Un bottino da 10 miliardi di dollari. Ma è soltanto una stima preliminare. La questione dei rimborsi dei biglietti da parte delle compagnie aeree continua a tenere banco e lo scontro tra chi da una parte chiede l’ottemperanza della normativa attuale e chi chiede un occhio di riguardo con il via libera al processo dei voucher in sostituzione resta alto.

Sul tema si registra ora la presa di posizione da parte di alcuni Paesi dell’Unione europea, attraverso i rispettivi ministri dei Trasporti. La situazione economica di quelli che fino a pochi mesi fa venivano considerati i colossi del settore sta progressivamente peggiorando, e la prospettiva di dovere onorare rimborsi per tutti i biglietti acquistati e non utilizzati a causa della cancellazione massiva dei collegamenti rischia di creare un ulteriore deterioramento delle disponibilità economiche.

La richiesta
Cosa viene chiesto quindi all’Unione europea? Una sorta di moratoria temporanea. La crisi è straordinaria e servono misure urgenti a sostengo dell’industria e tra queste viene ora inserita anche quella della sospensione della normativa che impone il rimborso integrale.

Viene proposta anche una terza via, ovvero la possibilità di offrire la libertà di scelta. Lasciare così ai passeggeri la possibilità di scegliere tra il rimborso integrale oppure il differimento tramite voucher, con tempistiche sempre più flessibili.

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