Wadi AlFann, la valle dell’arte ad AlUla, alla Biennale di Venezia

Si svela a Venezia Wadi AlFann, la nuova destinazione per l’arte contemporanea che sorgerà ad AlUla. Nel corso della 60° Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia, infatti, verranno messi in mostra una serie di rendering, disegni, maquette e interviste dei primi 5 artisti coinvolti nel grandioso progetto di land art che sorgerà dell’area desertica di AlUla.

Situata in un’area che si estende per 65 chilometri quadrati, questa destinazione culturale unica segnerà un nuovo capitolo nella storia dell’arte. I primi cinque artisti coinvolti che stanno creando nuove opere site-specific e su larga scala per Wadi AlFann, sono Manal AlDowayan, Agnes Denes, Michael Heizer, Ahmed Mater e James Turrell.

Questi artisti segnano l’inizio di un programma di commissioni in corso, insieme ad altri che saranno presto annunciati. Imparando dal deserto, gli artisti coinvolti si ispireranno alla sua spettacolare topografia, ai panorami ondulati, alla straordinaria geologia e al complesso ecosistema. Le opere saranno realizzate nel rispetto del paesaggio, sullo sfondo delle formazioni di arenaria e dei canyon di questo vasto territorio.

“Siamo lieti di presentare Wadi AlFann durante la 60ª Esposizione Internazionale d’Arte de La Biennale di Venezia, attraverso l’esposizione Journeys in Land Art, Towards Wadi AlFann, AlUla – dice Nora Aldabal, executive director of Arts and Creative Industries, Royal Commission for AlUla -. La mostra offre uno sguardo sul viaggio verso la nuova destinazione globale di AlUla per la land art. Iniziative artistiche visionarie come Wadi AlFann svolgono un ruolo cruciale nella strategia di sviluppo di AlUla e non vediamo l’ora che possiate viverle di persona”.

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