Gattinoni entra e Isoardi esce. E ora cosa succede?

Guglielmo Isoardi esce da G40, cedendo le sue quote al network di Franco Gattinoni. È una non-notizia, perché era scritto da tempo che andasse a finire così, ma oggi è ufficiale. Tre le conseguenze immediate che impattano sul mercato e sulle agenzie di viaggi.

Il progetto di super network lanciato da Isoardi nel 2007 viene fortemente ridimensionato. È improbabile che le reti ancora partecipate (Fespit e Marsupio) da Exito, la holding di partecipazioni dell’imprenditore cuneese, servano da base di rilancio dell’iniziativa, che nel frattempo ha perso per strada anche - sebbene in cambio di copiose plus valenze per l’azionista - Bravo Net, HP Vacanze e Network Italia.

Gattinoni Travel Network fa un bel passo in avanti, nell’arena delle macro-aggregazioni: con oltre 650 agenzie, il polo Gtn/G40 Mondo di Vacanze si colloca al terzo posto per numero di agenzie aggregate. Ancora lontano dalle oltre 2.600 di Bravo Net/Hp Vacanze / Welcome Travel (tutte partecipate in maggioranza da Costa Crociere/Alpitour) e dalle 1.200 di Uvet Itn, ma ben davanti a Open Travel Network, Bluvacanze, Marsupio e Robintur.

Il modello di rete promosso dal presidente AINeT è molto incisivo e prevede un forte coinvolgimento delle agenzie (anche non di proprietà) nella canalizzazione delle vendite: siccome in tempi di integrazione verticale (Alpitour/Costa da un lato, Msc dall’altro) a comandare sono gli azionisti, sarà interessante vedere quale ruolo giocheranno le reti Gtn/ G40 nel rilancio di Hotelplan Italia (azionista di Gtn e guidata da Luca Battifora, ex a.d. G40).

L’ultima conseguenza impatta da vicino le agenzie. Oggi le 7 macro-aggregazioni citate raccolgono circa 6.400 agenzie, ovvero due terzi dei punti vendita che in Italia vendono leisure (non più di 9.500, secondo il sottoscritto). Delle due, l’una. O un’agenzia è talmente forte che può permettersi di stare (o non stare) dentro a una rete, tanto il suo potere contrattuale è intoccabile. Ne cito solo due, che tutti conoscono, vere e proprie macchine da guerra: Ormas Viaggi di Barletta e Conca D’Oro Viaggi di Palermo. Per tutte le altre (9.500 - 6.400 - 2 = 3.098), la prospettiva è la seguente: se vogliono pervicacemente restare indipendenti è bene prendano in considerazione l’ipotesi che - nel medio-lungo termine - certi prodotti non li potranno più vendere. Prodotti “pesanti”, intendo, quelli che il cliente chiede e che fanno stare in piedi i conti, anche in periodi di crisi come questo.

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