Hotel e Olta: le agenzie online attaccano la Francia in Europa

“Una legge discriminatoria e ingiustificata che crea ostacoli all'accesso al mercato in Francia”.

Questo è l’attacco che la European Technology and Travel Services Association lancia nei confronti della cosiddetta ‘legge Macron’ approvata in Francia, che interviene anche sul rapporto fra Olta e albergatori.

"La 'legge Macron' – dice Christoph Klenner, segretario generale di Ettsa - non è chiara e crea molta incertezza al punto tale che gli operatori non sanno distinguere cosa possono e non possono fare, con il rischio di andare incontro a sanzioni significative". Per questo l’associazione che rappresenta e promuove gli interessi dei fornitori indipendenti di servizi di viaggio ha presentato un reclamo formale alla Ue, per valutare l'incompatibilità della legge 'Macron' con le norme europee.

Ettsa sostiene con forza una concorrenza leale nel settore dei viaggi e del turismo – e il diritto dei consumatori europei ad un accesso trasparente e neutrale alle informazioni relative ai servizi di viaggio - elementi che sono entrambi essenziali per un buon funzionamento del mercato interno. Un quadro che, secondo i rappresentati delle aziende associate, viene messo in serio dubbio dalla nuova legge francese. Secondo Ettsa, gli albergatori in Francia e in Europa beneficiano enormemente dell'accesso che i fornitori indipendenti di servizi di viaggio offrono loro rispetto al mercato globale. Gli albergatori usano a proprio vantaggio gli investimenti in ambito tecnologico effettuati dai fornitori indipendenti di tecnologie e dalle piattaforme di prenotazione online, che offrono funzioni consumer-friendly come recensioni indipendenti, strumenti di comparazione, contenuti tradotti in lingua locale, la possibilità di pagare con la loro valuta sia via telefono che online, per assicurare un servizio di prenotazione per i viaggiatori completo, facile e sicuro.
Per questo, dice l’associazione, la legge Macron va riesaminata.
Senza contare che “Ettsa nutre preoccupazioni per il fatto che la legge in questione sembra essere in conflitto con i principi base di libertà commerciale e contrattuale e potrebbe violare i principi fondanti dell'UEecome la libertà di movimento dei servizi e le norme europee sulla concorrenza” dice ancora Klenner. “Questo provvedimento risulta particolarmente inopportuno nel momento in cui la Commissione europea sta cercando di creare un vero mercato pan-europeo per i servizi digitali”.

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