Cinque euro per entrare in Europa, dal 2020 la tassa dell'Etias

Una tassa di cinque euro per entrare in Europa. È questo il prezzo che dovranno pagare i cittadini extracomunitari intenzionati a recarsi nell’area Schengen, sulla scia dell’analogo provvedimento in vigore negli Stati Uniti. La proposta, in discussione oggi alla Commissione europea, dovrebbe diventare realtà a partire dal 2020, quando entrerà in funzione il nuovo sistema di registrazione Etias.  

La tassa avrà una validità di cinque anni e fa parte di un provvedimento che nasce da un’esigenza di sicurezza e di lotta al terrorismo, dopo gli attentati in Francia e in Belgio. Grazie all’Etias, infatti, sarà possibile monitorare chi entra nell’Unione europea: “In questo modo - aveva dichiarato a settembre il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, annunciando il provvedimento - noi sapremo chi sta viaggiando verso l’Europa prima ancora che arrivi. Abbiamo tutti bisogno di quelle informazioni”.

L'Etias varrà anche per i britannici
L’Etias varrà solo per i viaggiatori provenienti dai 59 Paesi che non hanno l’obbligo di visto di ingresso nella Ue, come il Giappone o gli Stati Uniti, e per i soggiorni di tipo turistico o professionale inferiori ai 90 giorni; potrebbe però applicarsi anche ai britannici, visto che entrerà in vigore dopo la Brexit.

Per entrare in Europa i cittadini di questi Paesi dovranno presentare una domanda di autorizzazione, fornendo anche una serie di informazioni su di sé e sul proprio viaggio, che saranno confrontate con le banche dati nazionali ed europee.

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