ll ministro Garavaglia: "Difendere il turismo dal rischio infiltrazioni della criminalità"

Che le mani della criminalità organizzata si siano allungate su tutti i comparti economici messi in crisi dalla pandemia, turismo compreso, è un dato ormai acclarato, ma le cifre Demoskopica pubblicati da Ansa danno un’informazione in più, quantificando l’impatto sul settore.

Impatto che vede il dominio della ‘ndrangheta, con un giro d’affari di 810 milioni, pari al 37% degli introiti complessivi. A seguire la camorra, con 730 milioni e uno share del 33%, mentre la mafia ha registrato un business da 440 milioni (20%), seguita dalla criminalità organizzata pugliese e lucana.

L'azione del Governo
Un fenomeno preoccupante, su cui l’Esecutivo intende agire subito. In che modo lo spiega il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia (nella foto): “Il Governo - annuncia dalle colonne de Il Messaggero - sta elaborando formule di finanziamento trasparente in grado di sostenere gli operatori colpiti dall'impatto economico del virus, al fine di renderli impermeabili dalla contaminazione mafiosa”.

Le regioni più a rischio
Sei i sistemi turistici regionali che presentano i rischi più elevati di infiltrazione criminale nel tessuto economico: Campania, Sicilia, Lazio, Calabria, Lombardia e Puglia. Sul versante opposto, sono quattro le regioni meno vulnerabili, presenti nel cluster delle realtà con un rischio basso di infiltrazione economica: Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.
“La ministra Lamorgese - continua Gravaglia - ha chiaro il quadro e credo stia già adottando iniziative volte a frenare questo tipo di infiltrazioni”.

https://www.ilmessaggero.it/italia/turismo_criminalita_organizzata_mafia_camorra_ndrangheta_inchiesta_oggi-5915444.html?source=IPushNotification

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