Il Dpcm apre le portea nuovi voli Covid tested

Il numero dei voli Covid tested potrebbe aumentare. La possibilità arriva direttamente dall’ultimo Dpcm, varato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

La possibilità viene messa nero su bianco all’articolo 54, quello che riguarda il trasporto pubblico. A questo proposito il documento afferma: “è possibile individuare ulteriori tratte per le quali l'imbarco ai passeggeri è consentito a seguito di obbligatorio test antigenico rapido eseguito prima dell'imbarco o a seguito di presentazione di certificazione attestante il risultato negativo di un test molecolare (RT PCR) o antigenico, effettuato per mezzo di tampone non oltre le 48 ore precedenti all'imbarco”.

I passaggi dell’iter
Stando a quanto riportato del Dpcm, e come spiega corriere.it, il passaggio successivo sarà l’emanazione di ordinanze da parte del ministero della Salute. A queste dovranno seguire le applicazioni a livello territoriale e toccherà alle Regioni predisporre le risorse.

La speranza è soprattutto per il voli extra-Ue, che al momento sono i più penalizzati dalle restrizioni sui viaggi. Ma sono anche le rotte che potrebbero dare maggiore ossigeno al turismo organizzato.

Le sperimentazioni dei voli covid tested dunque potrebbero offrire uno spiraglio ad agenzie di viaggi e tour operator, consentendo anche una programmazione di respiro maggiore.

Del resto i risultati dei primi voli di questo tipo aperti negli scorsi mesi, ovvero il Fiumicino-Jfk e il Fiumicino-Altanta, hanno dato risultati confortanti, dal momento che il tasso di positività nei 38 voli monitoriati è stato dello 0,13%.

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