Newtrain Manifesto: una locomotiva per la nuova comunicazione del turismo

Sarebbe utile che anche il settore del turismo prendesse nota delle 30 tesi concepite per il Newtrain Manifesto. A vent’anni esatti dai 95 propositi dell’arcinoto Cluetrain, nato sull’onda dell’allora deflagrante entusiasmo per Internet, la percezione della comunicazione di prodotto è infatti cambiata moltissimo, e molto cambierà.

Sottostimarne le ripercussioni potrebbe rivelarsi fatale, mentre potrebbero rivelarsi provvidenziali i 30 precetti di nuovo conio. Anche perché sono opera di un gruppo di giovani comunicatori – tra i 19 e i 29 anni – in grado di immaginare il cliente di domani presumibilmente meglio di quanto possano fare i portatori di più importanti fardelli anagrafici. Di questo cliente pare riescano a tracciare i contorni addirittura da qui al 2050.

Ma attenzione: l’identikit non riguarda la categoria di hotel che sceglieranno, le destinazioni su cui punteranno o le somme che saranno disposti a spendere per i loro viaggi. La faccenda è ben più seria e profonda: i giovani comunicatori del Newtrain Manifesto ci dicono perché e in quali aziende-destinazioni-brand crederanno e investiranno i loro coetanei.

“Amiamo trasparenza, autenticità e rispetto”, esordiscono, prospettando ai più superficiali un futuro tutto sommato facile e già visto. Sappiamo infatti bene che da anni i brand hanno fatto di queste tre parole una bandiera, spesso piantata nel nulla. Ed è proprio qui che sta il nodo: da parte del pubblico giovane è venuta meno la disponibilità a crederci ciecamente. Non per caso, l’avvertimento a chiusura del punto è perentorio: “Non provate a manipolarci”.

Per anni – proseguono al punto 3 – ci avete studiato, analizzato, clusterizzato, ora tocca a noi: vogliamo conoscere ciò che siete, non quel che dite di essere. Dunque, “più big sono i vostri ‘data’ – avvertono al punto 5 - più small sarà il nostro consenso”.

I giovani turisti eserciteranno con forza crescente il diritto ad essere trattati come individui e non come numeri: le relazioni – riportano al punto 19 – valgono più di milioni di view. E le indicazioni sono chiare: “Provate con un patto sincero, se volete la nostra fiducia” e “non confondete la fiducia con la fidelizzazione, perché non ci sarà difficile trovare qualcun altro”.

Chiari, fermi, determinati a farsi ascoltare. In questo nuovo Manifesto c’è tutta la delusione per un quadro di mercato e di comunicazione che probabilmente non è stato correttamente costruito. E c’è la pertinacia che anima i crescenti movimenti giovanili di piazza e l’ampia adesione ai Fridays For Future, ora autori anche di manifesti pubblicitari turistici che invitano a riflettere su come i cambiamenti climatici si ripercuoteranno nell’economia di settore: località sciistiche prive di neve, Venezia invasa dall’acqua, la California in fiamme. Gli ideatori del Newtrain Manifesto provano a dare qualche consiglio affinché tutto questo non diventi tragica quotidianità. “Avete mai pensato alla bellezza come strumento di marketing?”, “aderite alle nostre battaglie ma non provate a strumentalizzarle”, “non vendeteci i vostri bisogni, liberateci dai nostri”.

E per chi non vorrà starci, un avvertimento finale, secco. “Scusateci, ma ora tocca a noi decidere le regole del gioco. E la prima regola è che non si gioca più”.

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