Quattro dritte per cambiare lavoro (nel turismo, e non solo)

Tour operator che comprano altri tour operator e tour operator che rinascono dalle ceneri. Insomma, c’è movimento, quindi lavoro, quindi aziende che cercano nuovi manager.

Ecco quattro dritte per chi abbia voglia - o necessità - di cambiare azienda e non debba fare il solito errore: ovvero, sparare nel mucchio.

1) Le candidature spontanee funzionano poco o nulla. Il tuo t.o. è stato appena venduto e non hai voglia di trasferirti da un capo all’altro della città? Sono anni che vuoi lavorare per Alpitour (o per Quality Group, o per Veratour) e non ti sei mai proposto? Pensi di mandare il tuo CV all’email ufficiopersonale@touroperator_taldeitali.it e chiedere un collegamento su LinkedIn allo Human Resources Manager? Hai poche possibilità che ti diano retta, a eccezione del fatto che tu sia un ingegnere informatico e in grado di replicare la piattaforma di Booking.com in un paio di mesi. Trova sul sito dell’azienda le posizioni che stanno cercando e verifica che ce ne sia una coerente col tuo profilo, altrimenti lascia perdere.

2) Sfrutta le relazioni che hai.  Va bene, sei stanca di lavorare in Alitalia (vista anche l’aria che tira) e vuoi candidarti per una compagnia che va alla grande (tipo Emirates o Qatar)? Sul sito della compagnia non c’è nessuna ricerca coerente col tuo ruolo? Però sai che di esperti di yeld management  c’è sempre bisogno. Allora sfrutta le tue relazioni: chiedi al tuo docente alla LUISS o in Cattolica di contattare il country manager dell’impresa dei tuoi sogni (visto che ha fatto una testimonianza al tuo corso). Magari ricevi una risposta del genere: “Certo, volentieri: dì alla giovane collega di scrivere al capo delle risorse umane, facendo presente che il contatto l’ho passato io” (firmato: il country manager di cui sopra).

3) Prendi tutte le informazioni possibili sull’impresa che ti interessa. Tra web e social la quantità di informazioni che un’impresa turistica diffonde è infinita e fonte di moltissimi spunti. Esempio pratico: Costa Crociere progetta una nave, la Costa Venezia, espressamente dedicata al mercato cinese, che verrà varata l’anno prossimo? Tu hai studiato lingue orientali alla Federico II e fatto uno stage di 6 mesi a Guanghzou? Sul sito di Costa non si parla per nulla di Costa Venezia? Non scoraggiarti, tu manda CV in inglese e una bella cover letter, con oggetto “China” e “Costa Venezia” in maiuscolo e corpo 16: vedrai che qualcuno a Genova ci penserà un secondo, prima di cestinarti.

4) Non contare balle. Lo dico da sempre, lo ribadisco a tutti i colloqui con candidati speranzosi (e un po’ bugiardi). Non si raccontano balle, né sul CV né sui social, né tantomeno durante un colloquio. Perché le bugie (sulla conoscenza delle lingue, sul fatto che tu sia fidanzata/o e non voglia andare all’estero, sulla brutta fine che ha fatto il tuo ultimo stage) hanno le gambe corte e si scoprono subito. Dì la verità, che fa sempre la sua bella figura.

Bene, hai ottenuto il colloquio con l’azienda dei sogni. Allora prima ripassa qui e qui. Perché cercare un lavoro è... un lavoro.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana